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Cronaca San Leonardo

Esclusiva/Intervista al dottore Petta, viaggio nel reparto di gravidanza a rischio

Circa tremila ricoveri dal 2011 al 2015, quasi duemila interventi, un rimborso per l'azienda ospedaliera di quasi 6 milioni di euro. Ecco i numeri del reparto d'eccellenza del "Ruggi" di Salerno

Non è una battuta: al "Ruggi" di Salerno, al reparto di gravidanza a rischio e diagnosi prenatale, sono attrezzati per i miracoli. Perché di prodigio si tratta, se una bimba viene alla luce dopo la doppia sostituzione del sangue patologico. Non è un miracolo, mix di eccellenza, alta tecnologia e bravura dei medici, pure un parto gemellare di una paziente 57enne o se si partorisce con utero bicorne? Vola basso e quasi arrossisce il dottore Raffaele Petta, direttore del reparto, se la prima domanda, che gli rivolgiamo d'impatto, è come si faccia a diventare reparto d'eccellenza, garantendo elevatissimi standard di qualità.

Infatti la dribbla d'opportunità e concede un sorriso largo, lo stesso che regala alle pazienti che giungono in ospedale in condizioni disperate e con il serio rischio di perdere non solo il feto ma anche di mettere a repentaglio la propria salute. "Siamo un riferimento - commenta Petta - perché a Salerno e provincia è stato colmato un vuoto. Fino al 2011, non esistevano reparti di gravidanza a rischio e le gravide con patologie erano incorporate, di conseguenza, nei reparti di ostetricia e ginecologia. Da noi si arriva con problemi seri e porto nel cuore tante immagini belle. Non ce n'è una più cara dell'altra, perché a tutte le pazienti abbiamo riservato cura, attenzione, professionalità di una equipe all'avanguardia. I media si sono molto interessati al caso della paziente originaria di Campagna, affetta da patologia nefrologica. La trasfusione in utero, però, è stato un altro caso molto delicato, oppure il parto della collega Silvana Sofia, 57enne con gravidanza gemellare. Come dimenticare, infine, la felicità della mamma che finalmente è riuscita a mettere al mondo il proprio tesoro dopo 11 inseminazioni artificiali?".

Guarda>>>Intervista a Petta

Quanto costa un reparto d'eccellenza alla Regione Campania? La risposta del dottore Petta è immediata, quasi sorprendente: "Costa molto poco. Innanzitutto il personale non è sovradimensionato, anzi direi di numero piuttosto contenuto. L'attività dal 2011 al 2015 ha prodotto 2664 ricoveri, 1592 interventi, con un rimborso per l'azienda ospedaliera di 5.604.809 euro" C'è ancora tanto da fare. Ecco i prossimi obiettivi: "Occorre rafforzare la terapia intensiva prenatale diretta dalla dottoressa Corbo. Nella classifica del rischio, la patologia più grave - 7% di mortalità su scala internazionale - è la placenta a creta, cioè placenta che si infiltra nella parete dell'utero e non si stacca dopo la nascita del bambino. Occorrono mezzi all'avanguardia, professionalità, formazione continua. Abbiamo proposto un protocollo e linee guida nel Convegno Nazionale della Società Italiana di Ostetricia e Ginecologia".

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