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Cronaca Sant'Egidio del Monte Albino

Sant'Egidio del monte Albino, rapinatore "commediante" ai domiciliari

In due vengono aggrediti e rapinati di 2500 Euro da due uomini a volto coperto, ma uno dei rapinati è complice del misfatto: è accaduto a Sant'Egidio del Monte Albino

Subiscono una rapina con aggressione mentre sono in sella ad un motociclo e, dopo essere stati soccorsi presso l'ospedale di Nocera Inferiore, denunciano il tutto ai carabinieri: il fatto è accaduto a Sant'Egidio del Monte Albino lo scorso 6 luglio ma solamente dopo un mese i carabinieri sono riusciti a fare chiarezza su quanto accaduto. A renderlo noto il reparto territoriale di Nocera Inferiore, agli ordini del tenente colonnello Gianfilippo Simoniello.

IL FATTO - I due, D'A. L. 22 anni di Nocera Superiore e V. M. di Mercato San Severino, colleghi di lavoro, sono a bordo del motociclo del 22enne per le strade di Sant'Egidio del Monte Albino: poco prima V. M. è stato in banca ad Angri per cambiare in contanti alcuni assegni, per un valore di 2500 Euro. Improvvisamente i due vengono speronati da una Yamaha con a bordo due persone a volto coperto, che prima picchiano i due colleghi di lavoro e poi, sotto la minaccia di una pistola, si fanno consegnare da V. M. il marsupio con all'interno il denaro e documenti personali. I due vengono medicati con prognosi di alcuni giorni e raccontano tutto ai carabinieri.

LA SCOPERTA - Le indagini dei militari escludono tuttavia il cosiddetto "filo di banca" e passano al setaccio l'ambiente di lavoro, scoprendo qualcosa di sconcertante, anche grazie a dichiarazioni confessorie: D'A. L., uno degli aggrediti, era in realtà complice dei rapinatori ed ha simulato tutto. I carabinieri applicano quindi la misura degli arresti domiciliari per M. G. 32 anni di Nocera Inferiore, C. M. 33 anni, già noto alle forze dell'ordine e lo stesso D'A. L., con le ipotesi di reato di rapina pluriaggravata e lesioni personali aggravate. D'A. L. è stato inoltre accusato per simulazione di reato: il 22enne, riferiscono i carabinieri, aveva riferito ai complici dell'operazione bancaria del collega di lavoro e, insieme alla parte "veramente" offesa, ossia V. M., aveva denunciato il tutto ai carabinieri fingendo di essere anche lui vittima dell'aggressione, sporgendo denuncia a carico di ignoti pur conoscendo l'identità dei due rapinatori.

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