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Cronaca

Spaccio e rapine, sgominate 5 bande criminali: arrestati i "signori della droga"

L'operazione "Italo" dei carabinieri del comando provinciale di Salerno, scattata alle prime luci dell'alba, vede coinvolti diversi comuni della Piana del Sele, dei Picentini e della provincia di Napoli. Ecco tutti i nomi

Alle prime luci dell’alba i carabinieri del comando provinciale di Salerno hanno svolto una vasta operazione che vede coinvolti diversi comuni della Piana del Sele, dei Picentini e della provincia di Napoli. Tutto è partito dall’emanazione di un provvedimento cautelare emesso dal Gip presso il Tribunale di Salerno, su richiesta della locale Direzione Distrettuale Antimafia, nei confronti di 62 indagati (27 in carcere, 2 ai domiciliari e 33 con obbligo di dimora, di presentazione alla polizia giudiziaria e di permanenza in casa dalle ore 20 alle 5), ritenuti responsabili, a vario titolo, di far parte di cinque diversi gruppi criminali e accusati di associazione per delinquere finalizzata alle rapine, porto abusivo d'armi da fuoco ed associazione finalizzata al traffico e spaccio di stupefacenti. Mancano all'appello ancora due persone. Nel corso di ulteriori perquisizioni sono state arrestate altre sei persone per droga ed armi. 

I dettagli dell’operazione sono stati resi noti nel corso di una conferenza stampa, tenuta questa mattina presso la Procura della Repubblica di Salerno.

IL VIDEO

Tutti gli aggiornamenti.  Questa mattina, i Carabinieri della Compagnia di Battipaglia hanno dato esecuzione, a Battipaglia,Pontecagnano Faiano, Bellizzi, Giffoni Valle Piana, Montecorvino Pugliano, Salerno, Torre Annunziata, Boscoreale, Napoli, Trezzo sull’Adda (MI), Porto Potenza Picena (MC) e Monfalcone (GO), ad un’ordinanza applicativa di misure cautelari, emessa dal GIP presso il Tribunale di Salerno su richiesta di questa Direzione Distrettuale Antimafia, nei confronti di 62 persone, di cui 27 in carcere, 2 agli arresti domiciliari e 33 con l’obbligo di dimora con permanenza notturna in casa ed obbligo di firma, ritenute responsabili, a vario titolo, di associazione per delinquere finalizzata alle rapine, porto abusivo d’armi, associazione finalizzata al traffico di stupefacenti e spaccio di sostanze stupefacenti. L’attività investigativa, nell'ambito dell’operazione convenzionalmente denominata “Italo”, trae origine da una serie di rapine perpetrate, a partire dal dicembre del 2012, a danno di esercenti commerciali di Pontecagnano Faiano, ed una ad Oliveto Citra, con l’utilizzo anche di armi da fuoco.

GRUPPO CRIMINALE DEDITO ALLE RAPINE. Dall’analisi anche dei dati relativi alle denunce per rapina e dalle dichiarazioni delle parti offese, personale del NOR della Compagnia di Battipaglia ha acquisito anche un video relativo alla rapina perpetrata presso la sala scommesse “Eurobet” di Pontecagnano Faiano, il 5 dicembre del 2013, da cui sono emersi alcuni fondamentali elementi di affinità con altre rapine. Inoltre, nel corso dell’attività d’indagine, di fondamentale importanza probatoria, le intercettazioni ambientali poste in essere nell’autovettura usata da Felice Spina – una Renault Clio targata CE606MY – nell’ambito delle quali è stata intercettata una conversazione tra lo stesso Spina e Alessandro Caccavale, dove si faceva chiaro riferimento alla rapina perpetrata alla “Pizzeria La Basculla” di Pontecagnano Faiano, avvenuta il 6 gennaio 2013. Sono stati identificati i primi tre rapinatori: Biagio Petolicchio, detto Biaggino, Giovanni Noschese alias O Melonaro, e Alessandro Caccavale che spacciava ed aveva contatti telefonici con Spina e Mario Trovato. A questo punto, al fine di verificare se gli stessi rapinatori avessero compiuto anche altre rapine con un simile modus operandi, sono state confrontate le modalità di esecuzione della rapina alla pizzeria “La Basculla” (le armi utilizzate, i veicoli adoperati per la fuga, le caratteristiche fisiche dei rei), con le altre rapine messe in atto in particolare nel comune di Pontecagnano Faiano. E' emerso che l’auto ALFA ROMEO 147 di colore nero, utilizzata per la rapina alla Pizzeria “La Basculla” era la stessa usata nella rapina alla sala scommesse Eurobet di Pontecagnano. Peraltro la vettura era rubata. Le armi utilizzate per la rapina alla Pizzeria “La Basculla”, sono risultate essere una pistola tipo “revolver” ed un fucile a canne mozze, simili a quelle viste dalle persone offese durante la rapina all’Eurobet ed ad un amministratore di un condominio di Pontecagnano Faiano il 19 novembre del 2012. Per di più, è stata effettuata una ricerca su altre eventuali rapine messe a segno con fucile a canne mozze nella Piana del Sele ed è stato accertato che il 1° luglio del 2012 ad Oliveto Citra, quattro persone con passamontagna e guanti, armate di un fucile a canne mozze e di una pistola semiautomatica di colore grigio, avevano perpetrato una rapina in una sala giochi/slot/bar dall’insegna Fantasy Word. Sono state, quindi, eseguite alcune perquisizioni domiciliari che davano i risultati sperati: in particolare il 2 marzo 2013, il personale del NOR presso il Bar Blue Moon hanno avuto modo di appurare l’effettiva presenza lavorativa dell’indiziato Giuseppe Pane. all’interno della sua Mercedes SW è stata trovata una chiave di un’altra auto, con radiocomando per l’apertura a distanza, della quale Pane, nella circostanza, non sapeva fornire agli operanti logiche spiegazioni.

La contestuale perquisizione a Biagio Petolicchio ha permesso, inoltre, di individuare il garage dove era custodita l’ALFA 147 di colore nero utilizzata per la rapina all’Eurobet ed alla Pizzeria Basculla. Una volta trovata la vettura è stato accertato che le chiavi rinvenute nella Mercedes di Pane erano proprio quelle che aprivano la ALFA 147 di colore nero, targata CA063FR, e quindi si stabiliva già il primo “collegamento delinquenziale” tra Pane e Petolicchio, atteso anche che il garage in argomento è situato proprio di fianco del Bar Blue Moon dove lavorava Pane che, vistosi ormai scoperto, ha mutato totalmente atteggiamento, iniziando a collaborare ulteriormente e, a specifica domanda, anche in considerazione del fatto che nella sua disponibilità sono state trovate anche altre chiavi diverse da quelle della sua abitazione, questi ha accompagnato i militari in un appartamento sito nello stesso stabile del bas, sempre in via Picentino di Pontecagnano, di proprietà della sua famiglia, ma al momento disabitato ed in uso esclusivo a Pane, dove questi asseriva di aver custodito le armi ed i passamontagna.

Nella casa, in una busta di carta di colore nero, deposta all’interno di un armadio in legno, nel corridoio, sono stati trovati, infatti, un fucile a “canne mozze” con matricola non perfettamente leggibile, una pistola a salve di colore nero, marca VALTRO, priva di tappo rosso, 4 passamontagna di cui tre neri ed uno di colore bleu, di cui tre utilizzati sicuramente nella rapina all’Eurobet di Pontecagnano Faiano, poiché corrispondenti alle immagini video che ritraggono le fasi della rapina. E ancora 2 paia di guanti, di cui uno bianco e grigio e l’altro grigio e nero e 3 giubbini di colore nero, il tutto pure utilizzato sicuramente nella rapina all’Eurobet di Pontecagnano Faiano. Pane è stato tratto in arresto per detenzione di armi alterate e per la ricettazione dell’ Alfa 147 – al momento oggetto di rapina – e, dopo le formalità di rito, condotto presso la Casa Circondariale di Salerno. Durante la perquisizione effettuata presso l’abitazione di Petolicchio è stato rinvenuto un bilancino di precisione ed una sola dose di  cocaina. La perquisizione effettuata presso l’abitazione di Mario Trovato, alias Simone O’ Milanese, ha dato esito positivo per quanto attiene allo spaccio di sostanze stupefacenti, in quanto è stataì rinvenuta shashish – 60 grammi - pari a circa 200 dosi. Per questi motivi l'uomo, già gravato da molteplici precedenti penali, tra cui anche rapine e spaccio distupefacenti, è stato tratto in arresto in flagranza di reato.

La perquisizione effettuata presso l’abitazione di Felice Carraturo pure dava esito positivo per quanto attiene allo spaccio di sostanze stupefacenti, in quanto veniva rinvenuta hashish – circa 200 grammi - pari a circa 600 dosi. Anche Carraturo, già gravato da molteplici precedenti penali, è stato tratto in arresto in flagranza di reato. Dalle intercettazioni ambientali sono emersi importanti e numerosi elementi di riscontro alle ipotesi accusatorie che confermavano la già ampia piattaforma indiziaria nei confronti degli indagati. Gli sviluppi investigativi hanno consentito di individuare un pericoloso sodalizio criminale dedito principalmente alle rapine che risultava essere promosso ed organizzato da Mario Trovato, Biagio Petolicchio, Giovanni Noschese Alessandro Caccavale e Giuseppe Pane. Il prosieguo delle attività di indagine, poi, ha fatto emergere l’esistenza e l’operatività sul territorio battipagliese e dei Comuni limitrofi di quattro gruppi criminali, tutti dediti al traffico ed allo spaccio di sostanze stupefacenti con basi operative a Salerno (per quanto riguarda il sodalizio criminale riconducibile al capo promotore Emanuele Barbone), a Pontecagnano Faiano (per quanto riguardava il gruppo criminale promosso ed organizzato da Trovato - il quale, con i proventi delle rapine, acquistava ingenti quantitativi di eroina, cocaina ed hashish, per la successiva rivendita al dettaglio – e Felice), a Giffoni Valle Piana (per quanto attiene al gruppo diretto e organizzato da Domenico Lamberti, alias Mimmo a Mafia) e infine, sempre a Pontecagnano Faiano, con il sodalizio familiare diretto e gestito da Michele Degli Angioli e Marcella Pizzo. Tutti i gruppi criminali individuati, si approvvigionavano di droga nelle note piazze di spaccio di Scampia (nelle Vele, la 33 ed il Villaggio dei Puffi), nonché a Torre Annunziata e Boscoreale (presso i rispettivi Piani Napoli); fra i fornitori veniva, peraltro, identificato il catturando Carmine Fusco  (cl.1974, di Napoli, affiliato all’organizzazione camorristica dei c.d. “Scissionisti”, ricercato in quanto condannato alla pena definitiva di 10 anni, 7 mesi e 7 giorni di reclusione, per associazione finalizzata al traffico ed allo spaccio di stupefacenti), scovato in un’abitazione di Giugliano in Campania il 21 marzo 2013 ove deteneva, fra l’altro, 500 grammi circa di eroina pura, una pressa idraulica per il confezionamento dei “panetti” di eroina e materiale vario per il taglio dello stupefacente.

GRUPPO CRIMINALE DEDITO AL TRAFFICO DI STUPEFACENTI PROMOSSO ED ORGANIZZATO DA TROVATO/SPINA/DE LUCCI. Il gruppo criminale in argomento prende vita e si sviluppa grazie al monitoraggio telefonico ed ambientale dei pregiudicati Mario Trovato, alias Simone o’ milanese e Felice Spina, i quali, oltre a fare uso di sostanze stupefacenti, spacciavano eroina, hashish e cocaina a vari acquirenti e piccoli pusher - che fanno da tramite per la cessione di droga a terze persone - nei comuni di Pontecagnano Faiano (SA), Giffoni sei Casali (SA) e Bellizzi, essendo Trovato la “mente – capo organizzatore e spacciatore” e Spina “il braccio – finanziatore - spacciatore” nonché, colui che metteva a disposizione la propria auto Renault Clio per andare ad acquistare la sostanza stupefacente a Salerno da Antonio De Lucci a Faiano e da Degli Angioli e Pizzo per poi spacciarla nei vari punti strategici. Infatti, dalle intercettazioni telefoniche e dai servizi di OCP, è risultato incontrovertibilmente che i Spina e Trovato si approvvigionavano di sostanze stupefacenti, prima da Marcella Pizzo, moglie di Michele Degli Angioli, alias o’ chiappariell, di Pontecagnano Faiano, detenuto agli arresti domiciliari per droga e poi da Antonio De Lucci, detto Tonino di Salerno con il quale, il solo Trovato - prima del suo arresto - aveva rapporti telefonici e de visu anche perché, a sua volta, lucrava sui loro stessi acquisti di droga, 2 euro su ogni  bussolotto, guadagnando così, il solo Trovato, due volte e cioè sia nello spaccio al dettaglio che già nell’acquisto della droga da De Lucci, all’insaputa di Felice Spina. Tale circostanza viene evidenziata anche nei colloqui al carcere tra Trovato e la moglie Giovanna Russi, dove fanno chiaro riferimento alla droga e indicavano testualmente: ...“Glielo dici a Tonino (De Lucci), ha detto Simone…a Felice a diciannove…come faceva Simone, a me li dava a diciassette ed io glieli davo a diciannove…questo devi dire, a Simone a quanto glieli davi, a diciassette…ed a Felice a diciannove!...la cinquanta euro di Felice me la devi portare a me!....”, nonché anche nelle intercettazioni ambientali tra De Lucci e Spina e tra Spina e Trovato.

In pratica, De Lucci vendeva i bussolotti di eroina a 17 euro e Trovato riferiva a Spina che li “pagavano” a 19 euro, lucrando, così, 2 euro su ogni bussolotto di sostanza stupefacente. Da qui si comprendeva anche come il quantitativo minimo che acquistavano erano 25 bussolotti per volta, in quanto Trovato guadagnava 50 euro (2 euro x 25 bussolotti)- "la cinquanta euro di Felice me la devi portare a me!....”. Sempre grazie alle intercettazioni telefoniche ed ai servizi di OCP, è stato scoperto che Degli Angioli e Michela Pizzo si rifornivano stabilmente di ingenti quantitativi di stupefacenti dal pregiudicato Giovanni Canò, alias a’ serenga (siringa), che, a sua volta, si procurava gli ingenti quantitativi di eroina principalmente dal pluripregiudicato Carmine Fusco, appartenente al gruppo criminale degli “scissionisti” di Napoli/Scampia. Trovato e Spina, dopo essersi riforniti di stupefacenti da De Lucci e da Marcello Pizzo/Michele Degli Angioli, che, a loro volta, si erano riforniti di stupefacenti dai loro “referenti partenopei”, spacciavano a vari acquirenti, tra i quali, Morgan Schiavo, Nicola Di Chiara, Silvio Giannattasio, Sara Contursi, Alessandra Mercurio, Giovanni Amodeo , Alessandro Salvezza, Fabio Esposito, Enrico D'Ascoli, Carmine Morra, Vincenzo Leone, Gaspare Rispoli, Rolando Melella, Riccardo Pisano, Claudio Grieco, Stefano Pezzato e Giuseppe Imperato.

GRUPPO CRIMINALE DEDITO AL TRAFFICO DI STUPEFACENTI PROMOSSO ED ORGANIZZATO DAI CONIUGI DEGLI ANGIOLI MICHELE/PIZZO MARCELLA. Le intercettazioni telefoniche, i servizi di OCP ed i servizi di P.G., con arresti e sequestri di ingenti quantitativi di droga - eroina in particolare, permettevano di evidenziare inequivocabilmente come i coniugi Degli Angioli e Pizzo gestivano un vasto traffico e spaccio di eroina e cocaina, con collegamenti delinquenziali con la criminalitàorganizzata partenopea, dai quali acquistavano ingenti quantitativi di sostanze stupefacenti. Il personaggio napoletano a cui fanno riferimento per gli approvvigionamenti di droga i coniugi DEGLI ANGIOLI/PIZZO, è stato identificato in Giovanni Canò, alias Giuann a sereng che vive nella piazza di spaccio partenopea denominata “Case dei Puffi” ed il pusher dello scissionista Carmine Fusco, arrestato dal NOR con circa 500 grammi di eroina durante il periodo di “latitanza”.

I “corrieri” al servizio del Degli Angioli/Pizzo, sono stati identificati in Patrizio (fratello di Michele) Degli Angioli, Donato Campagna, Vittorio Pizzo (fratello di Marcella), Ernesto Daponte,  Pasquale Bruno e  Luigi Petolicchio i quali nella maggior parte delle occasioni si recavano in Napoli e facevano appuntamento con il Canò e solo Daponte, Bruno e Petolicchio sono stati arrestati in flagranza di reato. Grazie alle intercettazioni telefoniche ed ai servizi di OCP, si è scoperto che uno dei corrieri, nonché uomo di fiducia del Degli Angioli, Ernesto Daponte è stato arrestato dai carabinieri di Bellizzi, con 100 bussolotti di eroina, dopo essersi incontrato, poco prima, con alcuni personaggi, non potuti identificare, tra cui Canò che viaggiava a bordo di una Fiat Panda di colore nero, targata ED806EL. Successivamente, Pasquale Bruno all’ennesimo carico di droga, è stato arrestato da personale del NOR, in quanto trovato in possesso di circa 97 bussolotti di eroina e 6 di cocaina, fatti approvvigionare grazie sempre a Canò e tramite Fusco. Dopo di che, i coniugi PIZZO/DEGLI ANGIOLI, si attivavano immediatamente per reperire un altro corriere e assoldavano il pregiudicato Luigi Petolicchio, il quale anch’egli a ritorno daNapoli/Scampia dopo essersi incontrato sempre con Canò, è stato tratto in arresto sempre dal personale del NOR, perché deteneva all’interno dell’ano, 25 bussolotti di eroina e 4 di cocaina che avrebbe poi dovuto consegnare a PIZZO/DEGLI ANGIOLI.

GRUPPO CRIMINALE DEDITO AL TRAFFICO DI STUPEFACENTI PROMOSSO ED ORGANIZZATO DA DOMENICO LAMBERTI ALIAS MIMMO LA MAFIA. Il sodalizio criminale in argomento, si sviluppa ed alimenta allorquando viene contestualmente monitorata l’utenza telefonica in uso a Domenico Lamberti, quando si offre di consegnare una partita di eroina a DEGLI ANGIOLI/PIZZO. Dalle intercettazioni, è emerso da subito una fitta rete di traffico e spaccio di cocaina, hashish e marijuana, con rifornimenti stabili dai fornitori torresi, Alfonso Fiorente e Adriano Manca. Per di più, sono stati individuati anche altri spacciatori, i quali si rifornivano direttamente da Adriano Manca, come Roberto Acampora e Andrea Amarante. Lamberti, sostenuto attivamente dalla convivente Sabrina Amato che si preoccupa di ritirare i soldi dai clienti che erano in debito con Lamberti, spostare la droga da un luogo ad un altro e fare anche da corriere andando a Torre Annunziata da Alfonso Fiorente, si avvaleva tra l’altro del fidato e pregiudicato Alberto Volpicelli, con il quale dopo pochi mesi dalla chiusuradelle indagini, sono stati entrambi arrestati per l’omicidio Persico, con movente legato alla droga per la spartizione del territorio e condannati a 18 anni di carcere in primo grado.

GRUPPO CRIMINALE DEDITO AL TRAFFICO DI STUPEFACENTI PROMOSSO ED ORGANIZZATO EMANUELE BARBONE. Il gruppo criminale in argomento viene alla luce allorquando l’utenza monitorata dei pusher del Parco “LA QUADRA”, dai quali si rifornivano stabilmente Fiorenzo Patrone e Giovanna Corrado Ceruso, ricevevano un ordinativo di eroina pari a “200 bussolotti”. L’ingente ordinativo di droga, chiaramente, non è passato inosservato e quindi si addiveniva al nome del mandante, tale Emanuele, nonché quelli dei corrieri assoldati per tale “incarico” che erano stati identificati in Alessandro Landi e Michele Villacaro in rubrica generalizzati. Da qui, le intercettazioni telefoniche sulle utenze telefoniche dei corrieri e del loro CAPO/referente Emanuele Barbone. L’attività tecnica, i servizi di OCP, gli arresti, i sequestri e le molteplici persone escusse a s.i., hanno consentito di individuare, senza ombra di dubbio, un sodalizio criminale, diretto e gestito in prima persona dal pregiudicato Barbone, figlio adottivo del più noto pluripregiudicato salernitano Antonio Procida, il quale, avvalendosi di altri corrieri e pusher, gestiva lo spaccio di sostanze stupefacenti a Salerno, nel rione di Pastena Alta e la zona di Fratte, sebbene per alcuni mesi, è riuscito a gestire gli illeciti affari, nonostante fosse ristretto agli arresti domiciliari, in quanto arrestato per spaccio. Durante le investigazioni, è stato accertato senza dubbio alcuno che Emanuele Barbone, è stato attivamente coadiuvato, per il traffico e lo spaccio di droga, dalla convivente Assunta Di Giacomo – considerata la cassiera del sodalizio ed anche un insospettabile corriere - nonché, in particolare, si avvaleva anche di altri corrieri, come Alessandra Cuomo, che è stata arrestata di ritorno da Napoli con il carico di droga, Gianluca Frasca, che pure è stato arrestato, di ritorno da Napoli, con un altro carico di droga/eroina unitamente al polacco Luksaz, ed un altro polacco e corriere di fiducia a nome  Kamil Wozniel. Per di più, l’attività di indagine ha permesso di evidenziare come Landi ed Emanuele Passero abbiano avuto la capacità delinquenziale anche di “gestire” alcune giovani ragazze, di cui una in particolare facevano prostituire sulla Litoranea in cambio di sostanza stupefacente con l’introito di percentuali sui profitti sessuali. Le intercettazioni telefoniche permettevano inoltre di evidenziare come Giuseppe Sodano oltre ad essere il fornitore di droga di Passero, prima, e Barbone dopo, riforniva anche altri clienti salernitani, come Alfonso D'Amato, detto Giggino, che acquistava la droga, non per uso esclusivamente personale, ma per il successivo spaccio, essendo Sodano un trafficante/spacciatore di droga che vende a “GRAMMI” e quindi non al dettaglio, ma all’ingrosso. Nel corso delle perquisizioni eseguite questa mattina in occasione dell’esecuzione dell’ordinanza sono stati, infine, arrestati in flagranza di reato anche Luigi Boccaccini - droga (70 gr. Hashish), Alfonso D’Amato - droga (250 gr. Marjuana) armi (1 pistola cal. 7,65)  Ernesto Daponte - droga (2 gr. Eroina, 1 gr. Coca, 1 bilancino) Elisa De Maio - droga (5 dosi di eroina) Alfonso Giordano- armi (1 pistola 7,65) e Giovanna Lucci- droga (marjuana).

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