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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca

Scovato traffico di rifiuti pericolosi grazie al Noe di Salerno: nei guai 39 persone

L'attività investigativa portata avanti dal Noe dei Carabinieri di Salerno ha accertato l'esistenza di un'attività per la realizzazione di un traffico illecito di ingenti quantitativi di rifiuti speciali anche pericolosi

Sono finite nei guai 39 persone, tre delle quali gestivano un impianto di recupero di rifiuti speciali non pericolosi con sede a Flumeri nell'avellinese. Il Gip del Tribunale di Napoli, infatti, ha emesso, a carico di quattro di loro, l'ordinanza cautelare dell'obbligo di dimora come richiesto dalla Procura napoletana. Le altre 35 sono state denunciate a piede libero.

Il procedimento è relativo ad una complessa attività investigativa portata avanti dal Nucelo Operativo Ecologico dei Carabinieri di Salerno che, attraverso servizi di videosorveglianza, sopralluoghi, rilievi fotografici ed acquisizione di documentazioni, ha accertato l'esistenza di un'attività per la realizzazione di un traffico illecito di ingenti quantitativi di rifiuti speciali anche pericolosi, tra cui delle automobili schiacciate, bombole contenenti gas, oltre 50 batterie al piombo, pneumatici fuori uso, motori di auto e di autocarri ed anche attrezzature per tagliare il metallo mediante fiamma ossidrica .

L'impianto in questione serviva per il trattamento legale di rifiuti speciali del tipo rottami ferrosi ma dopo le indagini, sono stati accertati comportamenti illeciti, finalizzati alla consumazione di innumerevoli episodi abusivi di conferimento rifiuti, eseguiti senza la prescritta documentazione ambientale di accompagnamento e relativi a rifiuti, anche pericolosi, che non potevano essere conferiti nell'impianto, al chiaro scopo di conseguire profitti illeciti. Inoltre, numerose operazioni di raccolta e trasporto di rifiuti erano consentite grazie alla falsificazione dei relativi formulari d'identificazione del rifiuto, i quali venivano falsamente indicati come non pericolosi. E' stato anche individuato un sottobosco di operatori che, esercitando l'attività di raccolta e trasporto di ingenti quantitativi di rifiuti in assenza della prescritta iscrizione, si muovono quasi sempre nell'illegalità, rilasciando, addirittura, certificazioni false circa titoli autorizzativi in realtà inesistenti.

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