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Cronaca

Tre interventi e 16 trasfusioni nello stesso giorno, per una neomamma: "Il professor Petta mi ha salvato la vita"

La signora Lucia Giusti ha raccontato la sua toccante storia su Facebook: ecco i suoi commuoventi ringraziamenti al Reparto di Gravidanza a Rischio

Commozione e gratitudine, per il noto dottor Raffaele Petta, nonchè per il dottor Mario Polichetti e per tutta l'equipe del reparto di Gravidanza a Rischio del Ruggi di Salerno diretto dallo stessa Petta. "Sono viva grazie alla Équipe del Professor Petta e del Dottor Polichetti, dopo tre interventi chirurgici e 16 trasfusioni di sangue, nello stesso giorno", ha scritto la signora Lucia Giusti che ha raccontato la sua toccante storia su Facebook. Di seguito, la lettera della neo-mamma dedicata al direttore Petta e al suo staff:

"Quando appresi di essere nuovamente incinta, provai una gioia grandissima: avrei potuto dare una sorellina a Fulvio e a Martina, ed un altro figlio al mio adorato marito Tommaso. La gravidanza procedeva serenamente e gli esami andavano bene come anche le ecografie, compresa quella morfologica. Al settimo mese inoltrato la doccia fredda: da un consulto con un altro Ginecologo, mi fu diagnosticata una placenta previa centrale. Mi fu consigliato di rivolgermi al Reparto di “Gravidanza a rischio” diretta dal Prof. Petta a Salerno. Al primo incontro il Prof. Petta mi fece osservare che era un pò tardi per inquadrare perfettamente tale patologia. Comunque, nonostante ciò, mi fece fare una Risonanza Magnetica per vedere se la placenta infiltrava l’utero,sottolineando, però che la Risonanza non avrebbe dato la certezza diagnostica. Mi fu spiegato chiaramente che, avendo avuto due tagli cesarei e poichè la placenta era bassa, vi era un 50% di probabilità che la placenta fosse accreta, cioè abnormemente aderente all’utero con il rischio di gravissime emorragie che avrebbero potuto portare alla necessità di dover asportare l’utero e nel 7-10% dei casi addirittura alla morte. Fui invitata ad inviare almeno tre donatori di sangue perché poteva essere necessaria una trasfusione. La Risonanza fu tranquillizzante, ma mi fu ribadito che comunque non dava la certezza. Poi venne il fatidico giorno dell’intervento,il 22 ottobre: immagnate con quale stato d’animo entrai in sala operatoria.

Alle ore 9:15 nacque Alessia, una splendida bimba del peso di circa 2 chili: non la potetti vedere subito perchè ero addormentata e mi sono svegliata solo il giorno dopo, ma mi è stato raccontato tutto dai miei familiari e amici che hanno vissuto quei terribili momenti in cui hanno rischiato di perdermi. Il primo intervento andò bene, ma nella sala risveglio si verificò una improvvisa imponente emorragia per cui fui subito riportata in sala operatoria per un secondo intervento, ultimato il quale fui trasferita in Rianimazione. Però dopo qualche ora si verificò una nuova emorragia e non era chiara la fonte. Furono allertati il professor Petta ed il  dottor Polichetti che da casa prontamente accorsero al mio capezzale. Mi furono fatti diversi accertamenti per capire da dove continuavo a perdere sangue.

Ormai ero quasi in fin di vita e continuavo a perdere sangue, per cui il Prof.Petta con il dottor Polichetti presero la difficile decisione di giocare il tutto per tutto e di portarmi di nuovo in sala operatoria per cercare di salvarmi la vita. Ormai non avevo più sangue mio: mi fecero 16 trasfusioni. L’intervento, il terzo andò bene. Trasferita di nuovo in Rianimazione, il giorno dopo sono uscita dall’incubo e se posso abbracciare i miei figli e mio marito e se vi posso raccontare la mia storia lo devo in primis al Professor  Petta, al dottor Polichetti, all’anestesista Fidelia Ferrara che non mi ha lasciato un minuto e mi ha seguito e protetto come una mamma, e a tutto il fantastico Personale Medico e Paramedico del Reparto di Gravidanza a Rischio,di Ostetricia e Ginecologia e della Rianimazione del "Ruggi". Grazie,grazie ancora per sempre!"

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