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Cronaca Cava de' Tirreni

"Ristrutturare l'ospedale di Cava? Prima si risvegli la coscienza": l'urlo del Comitato Civico Dragonea per il diritto alla salute

Il Comitato Civico Dragonea: "Noi cittadini di Dragonea e della vicina Costa d'Amalfi, come sempre, faremo la nostra parte, lottare per la dignità di migliaia di persone ostaggio da anni da becere politiche di ridimensionamento di personale e di strutture"

Denuncia luci ed ombre di una sanità pubblica smantellata e che non offre servizi minimi essenziali ai cittadini del vasto comprensorio di Cava - Vietri e Costa d’Amalfi, il Comitato Civico Dragonea presieduto da Giorgio De Rosa. "Dire essere soddisfatti riguardo alla ristrutturazione dell’Ospedale di Cava è un semplice eufemismo di una lotta tutt’altro che facile da vincere, siamo in trincea da anni su vari fronti ormai. - si legge sulla nota stampa del Comitato - C'è da rifondare prima la coscienza e l'umanità ancor prima di costruire edifici nuovi, purtroppo. La medicina territoriale deve avere gli strumenti adatti per rispondere alle esigenze del territorio a cominciare dai medici di famiglia, la nostra frazione lamenta grosse difficoltà anche per una semplice prescrizione, una ricetta medica. I cittadini hanno bisogno di un servizio sanitario che risponda ai bisogni primari. Ridimensionare e smantellare il servizio sanitario pubblico a favore del settore privato è il principale scempio che si poteva compiere in un territorio come il nostro".

La denuncia

Non solo Cava, ma anche il presidio di Castiglione soffre da tempo per la mancanza di personale. "Gli Uffici Cup/Ticket e Medicina Legale sono in procinto di scomparire a causa del pensionamento alcuni addetti tra meno di 30 giorni andranno in pensione e ad oggi ancora non è sostituito né si prevede un reclutamento di nuovo personale per l’affiancamento e potenziamento. - continua De Rosa-  Allo stato, la condizione è disastrosa ma cosa ancor più triste è che a pagare le conseguenze sarà l’utenza affluente del territorio".

L'appello

Esortiamo tutti i sindaci una volta e per tutte a far sentire la propria voce, poiché in un territorio disagiato, non è possibile che possano non essere garantiti i livelli minimi di assistenza Il nostro compito è di raccogliere le istanze di tanti nostri cittadini e battere i pugni sui tavoli di chi di dovere perché qui si lotta per un diritto non per un favore o un regalo che ci deve fare qualcuno.

Noi cittadini di Dragonea e della vicina Costa d'Amalfi, come sempre, faremo la nostra parte, lottare per la dignità di migliaia di persone ostaggio da anni da becere politiche di ridimensionamento di personale e di strutture. Sia questa la volta buona che si prenda coscienza che la "politica" rappresenta il nulla se non mette al centro il cittadino e le sue necessità, i suoi diritti che non si comprano con una "pacca sulle spalle".

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