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Cronaca

Ospedale San Leonardo, cittadino straniero salvato dal braciere killer

Il trentenne aveva esalato monossido di carbonio dopo essersi addormentato. E' stato salvato nella camera iperbarica dell'azienda ospedaliera universitaria "San Giovanni di Dio e Ruggi D'Aragona"

Per difendersi dal freddo ha acceso un braciere, con la speranza di riscaldare la sua gelida abitazione. Assonnato, quindi, l'uomo si è addormentato, ignaro delle esalazioni tossiche  di monossido di carbonio che hanno trasformato il suo riposo in coma. A salvare la sua giovane vita, i vicini di casa che, alle prime ore del mattino di ieri, hanno immediatamente allertato i soccorsi: accortisi dell'intossicazione dell'uomo, i sanitari di turno del pronto soccorso di Roccadaspide, lo hanno trasferito in stato di semi-coscienza alla camera iperbarica dell'azienda ospedaliera universitaria "San Giovanni di Dio e Ruggi D'Aragona" di Salerno dove, dopo tre ore di trattamento intensivo a base di ossigeno, ha ripreso conoscenza, scongiurando il peggio.

E' accaduto ad un trentenne romeno di Scorzo di Sicignano degli Alburni che grazie alle cure dell'equipe Iperbarica di Salerno, è stato messo fuori pericolo. I medici Alberto D'Amicantonio, Alberto Damiano e  il responsabile dell'unica struttura pubblica del salernitano, Dante Lo Pardo, dunque, sono i piccoli eroi che hanno salvato il giovane straniero dalla grave intossicazione.

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