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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Arriva al Ruggi con il feto morto: donna ricoverata in Rianimazione

Il ginecologo Polichetti a Salernotoday: "Non è vero che ha partorito in ambulanza davanti al pronto soccorso. Purtroppo questi fenomeni imprevedibili possono verificarsi durante la gravidanza, ora stiamo facendo di tutto per salvare la vita della paziente"

Sta facendo il giro dei media e dei social la notizia di una donna incinta di Salerno, residente nel quartiere Carmine, che, nella giornata di ieri, avrebbe perso il bambino dopo aver partorito su una barella davanti al pronto soccorso dell'azienda ospedaliera universitaria "San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona" di Salerno. 

La testimonianza del medico 

Contattato dalla nostra redazione, però, il ginecologo Mario Polichetti, che è anche il responsabile nazionale sanità dell’Udc, precisa: “La paziente è arrivata in ospedale con l’ambulanza a causa di una interruzione intempestiva di gravidanza. Dunque, col feto purtroppo già morto, le piastrine bassissime e l’utero infarcito di emorragia. Di conseguenza, è stata condotta direttamente in sala operatoria e quindi non ha affatto partorito su una barella davanti al pronto soccorso". Non è la prima volta che accadono episodi del genere. "Purtroppo - sottolinea Polichetti - questi fenomeni possono verificarsi senza preavviso durante la gravidanza. Ora stiamo facendo di tutto per salvare la donna” che è ricoverata nel reparto di Rianimazione, poiché arrivata al plesso ospedaliero di via San Leonardo in gravi condizioni. 

La nota del Ruggi

L'azienza ospedaliera ha diffuso anche un comunicato stampa per fare ulteriore chiarezza sulla vicenda: "La paziente è stata prelevata da un'ambulanza dalla sua abitazione in zona Carmine e condotta in ospedale. I medici di guardia, hanno constatato che il feto era purtroppo morto, e la donna aveva avuto un distacco intempestivo della placenta, normalmente inserita, evento drammatico che può costare la vita del feto e della madre, a causa di una serie di processi di alterazione della coagulazione. Di conseguenza, laddove non si interviene con tempestività e precisione, la situazione può precipitare in tempi brevissimi. Dopo aver appurato che il feto era premorto, la paziente è stata trasportata con urgenza in sala operatoria e sottoposta a parto cesareo, ultimato dai due medici di guardia, i quali hanno evidenziato la presenza di chiazze ipostatiche sul neonato, che indicano il sopraggiungere di una morte antecedente. I tentativi di un'ora, per rianimare il neonato, non hanno sortito nessun effetto e mentre il bimbo moriva, la madre lottava per la vita, perché l'utero aveva ormai perso la capacità di contrarsi, e l'emocromo della donna, che riportava valori minimi, testimoniava una condizione critica della stessa. Il dottore Mario Polichetti, Responsabile dell'Unità Operativa di Gravidanza a Rischio, allertato dai medici di guardia, per salvare la vita alla paziente, le ha esportato l'utero, per bloccare l'emorragia in corso, dopo aver messo al corrente i suo familiari della procedura da attuare. Il dottore Polichetti ha eseguito l'intervento in collaborazione con i Dottori Francesco Marino, e Massimo D'Aniello e dopo 24 ore, le notizie sulle condizioni di salute e sulla ripresa della signora salernitana sono confortanti". 

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