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Cronaca

"Voglio la mamma", appello ai parlamentari salernitani contro il Ddl Cirinnà

L’iniziativa vuole indicare, tra le strade per bloccare la legge, quella di inondarla di emendamenti, materialmente scritti e inviati ai deputati e senatori salernitani che potranno presentarli entro il termine di lunedì 11 maggio

Il circolo Voglio la mamma - Salerno ha presentato un appello ai parlamentari salernitani affinchè presentino emendamenti soppressivi del Ddl Cirinnà, un testo che "di fatto istituisce il matrimonio omosessuale e legittima la pratica disumana dell’utero in affitto". L’iniziativa vuole indicare tra le strade per bloccare la legge quella di inondarla di emendamenti, materialmente scritti e inviati ai deputati e senatori salernitani che potranno presentarli entro il termine di lunedì 11 maggio. "Dopo l’11 maggio si comincia a votare e in poche settimane il Ddl Cirinnà, che istituisce il matrimonio gay e legittima l’utero in affitto, di fatto può diventare legge. Il nostro dissenso – spiegano i responsabili del circolo - è totale: sotto l’aspetto giuridico, non possiamo non sottolineare come il Ddl in questione sia palesemente anticostituzionale; appoggiarlo significa, di fatto, ed al di là di ogni intenzione, sostenere il poderoso attacco che viene portato alla famiglia e, infine, il Ddl legittima le adozioni da parte di coppie omosessuali e la pratica disumana dell’utero in affitto, visto che, con buona pace di tutti, nessun bambino e nessuna bambina potranno mai nascere da una coppia omosessuale. Ci battiamo – continuano - perché, rispettando assolutamente gli omosessuali e i loro diritti come persone, allo stesso modo rispettiamo la Costituzione della Repubblica italiana e le sue leggi sul diritto di famiglia. E siamo radicalmente contrari allo snaturamento dell’istituto matrimoniale, così come siamo contrari a qualsiasi pratica che abbia come vittime i soggetti più deboli, cioè i bambini e le donne. I figli non si pagano e gli uteri non si affittano".

Nell'appello, inviato agli onorevoli Bonavitacola, Capozzolo, Carfagna, Cirielli, Giordano, Iannuzzi, Pisano, Ragosta, Tofalo e Valiante ed ai senatori Cardiello, Cioffi, Esposito, Fasano, Longo e Saggese, si legge: "I proponenti del Ddl dovrebbero avere il coraggio di chiedere la riforma della Costituzione prima di sottoporre al Senato un tale progetto che rappresenta l’ideologia di una elite minoritaria e non il pensiero profondo, e finora silenzioso, della maggioranza del popolo italiano. Appoggiare il ddl Cirinnà significa, di fatto, ed al di là di ogni intenzione, sostenere il poderoso attacco che viene portato alla famiglia, che la stessa proponente del Ddl, durante una seduta della Commissione, ha dichiarato ufficialmente di voler sgretolare - incalzano -  La ragione che ci spinge a scriverle non è la volontà di negare a qualcuno dei diritti che sono già garantiti dall’ordinamento giuridico vigente, ma al contrario di difendere i diritti dei più deboli, i bambini e le donne, che sarebbero gravemente vulnerati dalla trasformazione in legge del Ddl Cirinnà. Le chiediamo - concludono - dunque di presentare gli emendamenti che le proponiamo oppure quelli che più riterrà opportuni per fermare questa legge assurda".

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