Droga e telefoni in carcere, in 71 rischiano il processo
A chiedere il rinvio a giudizio la Procura di Salerno. L'indagine fu condotta dalla Squadra mobile e dal Nucleo investigativo centrale di Napoli della Polizia penitenziaria
Introducevano telefoni cellulari, materiale informatico e sostanze stupefacenti all’interno della casa circondariale di Salerno per venderle a prezzi maggiorati ai detenuti, in 71 ora rischiano il processo. A chiedere il rinvio a giudizio la Procura di Salerno. L'indagine fu condotta dalla Squadra mobile e dal Nucleo investigativo centrale di Napoli della Polizia penitenziaria.
L'inchiesta
L'accusa è di associazione per delinquere finalizzata alla cessione di sostanze stupefacenti, associazione per delinquere finalizzata all’introduzione illecita in struttura carceraria di dispositivi idonei alla comunicazione di soggetti detenuti, nonché numerosi reati relativi alle due tipologie di associazione. L’indagine consentì di ipotizzare che dal dicembre 2020 all’ottobre 2022, gli indagati avessero realizzato il fiorente traffico illecito con i detenuti della casa circondariale, introducendo la merce utilizzando droni, oppure durante i colloqui settimanali dei detenuti con i loro familiari, o ancora nascondendola nei pacchi postali.