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Cronaca

Fame d'aria, così si muore di fonderia nella Valle dell'Irno: il Flashmob sulle Fonderie Pisano

A partecipare saranno rappresentanti istituzionali, associazioni e cittadini per esprimere solidarietà alla popolazione della Valle dell'Irno. L'iniziativa è del Comitato "Salute e Vita"

Si terrà lunedì 11 luglio, dalle ore 18.30, in piazza Sant'Agostino a Salerno, un flashmob ed un focus sulle Fonderie Pisano, organizzato dal Comitato/Associazione "Salute e Vita". A partecipare saranno rappresentanti istituzionali, associazioni e cittadini per esprimere solidarietà alla popolazione della Valle dell'Irno, da decenni avvelenata da questo impianto siderurgico inquinante ed obsoleto. Dopo la performance dell'attrice Anna Nisivoccia, che leggerà alcuni tra i passi più significativi delle verità accertate, interverranno consiglieri comunali, parlamentari ed associazioni. Conclude Luigi de Magistris, già sindaco di Napoli.

Il focus

Da oltre dieci giorni - si legge in una nota - quotidianamente, stiamo segnalando al NOE di Salerno, al Sindaco Vincenzo Napoli, all'ARPAC Salerno, all'ASL di Salerno ed alla Regione Campania, i miasmi nauseabondi che pervadono l'aria che respiriamo e, contestualmente, stiamo inviando loro video che ci vengono girati da cittadini esasperati, che mostrano in maniera inequivocabile come, questa fabbrica, continui ad avvelenarci. Da diverse angolazioni, in genere al mattino presto, nei video si vedono chiaramente fumi non filtrati che fuoriescono dai capannoni anziché dai camini. Questi stessi fumi contenenti polveri velenose e metalli pesanti a cui, nel 2018, l'ARPAC attribuì un "pericolo esiziale", dunque mortale per i lavoratori e la popolazione.

L'evento

Il flashmob prevede che tutti i partecipanti colorino le proprie mani di pittura rossa (non tossica e lavabile), immortalando la piazza con tante "mani insanguinate". La denuncia alla base è che, con la loro inadempienza, le Istituzioni non sono meno colpevoli di imprenditori senza scrupoli che agiscono seminando morte. Potranno lavarsene le mani, ma il sangue dei cittadini non si cancella. Nella nota, il Comitato ricorda i procedimenti giudiziari che toccano le presunte responsabilità di Comune di Salerno, Asl e Regione Campania, riguardo i mancati interventi a seguito dei risultati dello studio Spes, così come le autorizzazioni concesse che sarebbero risultate sprovviste della Valutazione di Impatto Ambientale. 

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