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Cronaca

Immatricolazioni di auto sospette, truffa e sequestri: indagini anche a Salerno

Sequestro per oltre un milione, a seguito di un'inchiesta per truffa sulle auto. Sono interessati imprenditori e società sull'intero territorio nazionale

La guardia di finanza del Comando provinciale di Perugia, su delega della Procura di Firenze, ha eseguito un decreto di sequestro preventivo, per oltre un milione di euro, nei confronti di imprenditori e società operanti sull'intero territorio nazionale nel settore del commercio di autoveicoli usati, indagati, a vario titolo, per emissione di fatture per operazioni inesistenti, dichiarazione fraudolenta mediante utilizzo di fatture e documenti per operazioni inesistenti, falsità ideologica commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici.

L'indagine

Il provvedimento è scaturito dalle indagini avviate nel 2018 dalle fiamme gialle di Foligno che già avevano portato al sequestro di circa 600 mila euro, nei confronti dei medesimi soggetti - riferiscono gli investigatori - per analoghe vicende. Le attività originano da una segnalazione dell'Agenzia delle Entrate di Perugia relativa a richieste di immatricolazioni "sospette" di centinaia di auto estere usate, provenienti principalmente dalla Germania e dalla Danimarca, che sebbene relative a vetture acquistate da residenti tendenzialmente nel folignate, venivano inoltrate agli uffici della Motorizzazione civile di varie città italiane (Roma, Palermo, Vibo Valentia, Salerno, Napoli e Arezzo) e, in nessun caso, a quello di Perugia. Dall'interrogazione dell'archivio della Commissione europea denominato Vies (sistema per lo scambio comunitario di informazioni sull'Iva), è stato rilevato che gli autoveicoli usati erano stati ceduti dai fornitori comunitari a società residenti in Italia, a differenza di quanto, invece, riportato nei documenti presentati ai vari uffici della Mctc, dai quali risultava che gli acquisti erano stati fatti da privati, direttamente nel Paese estero, dove quest'ultimi avrebbero operato il pagamento dell'imposta sul valore aggiunto. Quella che è ritenuta la sistematica evasione dell'Iva ha consentito dal 2016 al 2018 l'immissione nel mercato di 280 veicoli con "notevoli sconti" sul prezzo di acquisto.

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