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Cronaca

Salerno, racket della sosta: in aula alcuni test ritrattano le accuse

Undici non solo hanno affermato di non essere mai stati costretti a pagare per la sosta ma, soprattutto, non hanno riconosciuto come proprie le dichiarazioni rese nel verbale redatto davanti ai carabinieri

Prosegue, nell’aula bunker del carcere di Fuorni, l’incidente probatorio per la seconda tranche dell’inchiesta sul racket della sosta culminata lo scorso maggio con l’esecuzione di 32 ordinanze di custodia cautelare. 

Le testimonianze

Giorni fa, davanti al gip e al pubblico ministero, oltre agli avvocati, sono stati ascoltati altri 23 testi. Undici non solo hanno affermato di non essere mai stati costretti a pagare per la sosta ma non hanno riconosciuto come proprie le dichiarazioni rese nel verbale redatto davanti ai carabinieri. Verbale che, sostengono, di non aver mai letto. Gli altri hanno invece affermato di non aver subito alcuna minaccia ma di aver dato qualche euro per paura di ritorsioni a danno delle proprie auto. Le dichiarazioni delle presunte vittime potrebbero fornire una svolta al processo che, proprio attraverso l’incidente probatorio, doveva nelle intenzioni della Procura “congelare” le accuse. Prima che il ricordo delle presunte vittime potesse essere sbiadito dal trascorrere del tempo, scongiurando il rischio che gli automobilisti potessero essere intimiditi dagli abusivi.

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