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Cronaca

"20.000 posti a rischio mettendo al bando le stoviglie monouso": l'allarme della Cisl

Secondo la Cisl l'Italia sarebbe il paese maggiormente colpito da queste normativa che si abbatterebbe, in particolare, sulla Campania e sulla nostra provincia

Sono 20.000, secondo la Cisl provinciale, i posti a rischio nel salernitano a causa del divieto di produrre stovigli monouso imposto dalla normativa del Parlamento Europeo. Secondo i sindacalisti la normativa, approvata con il dichiarato obiettivo di ridurre l’impatto delle plastiche sui sistemi marini, non trova sufficienti motivazioni scientifiche dai dati sullo stato di inquinamento dei mari, essendo le stoviglie monouso prodotti che figurano solo per lo 0,02% tra i rifiuti repertati sulle spiagge oggetto del monitoraggio.

L'allarme della Cisl

La direttiva dovrà essere ora essere adottata dagli Stati Membri che avranno quindi quasi due anni di tempo per il conseguente recepimento della stessa nelle rispettive legislazioni nazionali. Sempre secondo la Cisl l'Italia sarebbe il paese maggiormente colpito da queste normativa che si abbatterebbe, in particolare, sulla Campania e sulla nostra provincia. Per la Cisl di Salerno e la sua categoria dei chimici, la Femca, è necessario lanciare un monito e un grido d’allarme ai parlamentari nazionali affinché tali scelte normative siano il frutto di meditati approfondimenti scientifici e non di ventate emotive ed ideologiche. "Con questo approccio la Cisl di Salerno chiederà alle aziende aderenti a Confindustria, peraltro già disponibili, a cominciare dall’azienda Aristea di Battipaglia ad un’azione comune, di costruire iniziative informative di contrasto alle ipotesi previste dalla direttiva europea sui materiali monouso in plastica, facendo leva sulle acquisizioni scientifiche e sulle verifiche cui ha potuto partecipare la stessa Legambiente - hanno commentato Gerardo Ceres e Gerardo Giliberti, rispettivamente segretario generale della Cisl Salerno e segretario generale della Femca Cisl provinciale - Nel Salernitano avremmo effetti significativi sul piano occupazionale e della struttura produttiva del comparto. Occorre sin da subito sventare il rischio di chiusure di attività e dei conseguenti licenziamenti, mobilitando i lavoratori e stringendo alleanze con i parlamentari della nostra provincia per soluzioni legislative equilibrate, economicamente e socialmente sostenibili" hanno concluso.

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