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Giovedì, 18 Aprile 2024
Cronaca

"Revenge porn", scambio di foto e video hot: i due giovani si difendono

L'inchiesta è condotta dalla polizia postale che lavora per identificare altre vittime tra i tanti dati, tra foto e video, diffuse attraverso programmi di messaggistica quali What's App e Telegram

"Revenge porn", i due ragazzi indagati si difendono durante l'interrogatorio. Se uno ha negato di aver diffuso materiale pedopornografico, l'altro ha spiegato di non essere il fidanzato della ragazza, oggi vittima, che denunciò i fatti. Entrambi rispondono di aver scambiato foto e video di studentesse minorenni, alcune salernitane. Ieri hanno fornito al gip spiegazioni sulle accuse mosse. L'indagine era partita dopo la denuncia di una minorenne che aveva inviato un video hot al suo fidanzato. Il video era stato condiviso con l’altro indagato, 16enne, e scambiato poi con altri. 

Le accuse

Per l’accusa, il 16enne avrebbe commercializzato foto e video di altre ragazze. In suo possesso sono stati trovati 144 file dal contenuto pornografico, alcuni dei quali con sesso esplicito tra minori. Il fidanzato della vittima,  maggiorenne da alcune settimane, ha risposto alle domande del giudice, chiarendo diverse circostanze. Ha precisato di non essere il fidanzato della vittima ma che, con lei, aveva solo un rapporto di scambi di messaggi via chat. Si è dichiarato estraneo alla diffusione delle immagini del video della vittima e al commercio di file pedopornografici. Anche il 16enne ha raccontato la sua verità al Gip, ammettendo alcune delle sue responsabilità, non per quella però di aver diffuso foto o video di minori. L'inchiesta è condotta dalla polizia postale che lavora per identificare altre vittime tra i tanti dati, tra foto e video, diffuse attraverso programmi di messaggistica quali What's App e Telegram.

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