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Cronaca

Dimissioni dal Ruggi, poi nuovo intervento e la morte: no all'archiviazione: caso riaperto

Lo ha deciso il giudice monocratico del tribunale di Salerno, che ha accolto il reclamo presentato dalla difesa, annullando il decreto di archiviazione emesso dal gip

Tutto da rifare per il fascicolo legato al decesso di E.B., il 48enne morto due anni fa presso l’ospedale San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona. Lo ha deciso il giudice monocratico del tribunale di Salerno, che ha accolto il reclamo presentato dalla difesa, annullando il decreto di archiviazione emesso dal gip. 

La storia

Per il giudice , il gip ha dichiarato l’inammissibilità dell’opposizione della persona offesa al di fuori dei casi previsti dalla legge. Nell'opposizione presentata all'epoca, la parte offesa aveva indicato alcune investigazioni suppletive da svolgere. Il gip avrebbe così dovuto fissare l’udienza in camera di consiglio. Nella denuncia invece sporta all'epoca, si ipotizzano condotte di omicidio colposo e lesioni personali a carico dei medici che ebbero in cura E.B. , deceduto a luglio 2018 dopo diversi interventi chirurgici. Ad aggravare le condizioni dell'uomo - secondo la difesa - che era sordomuto, sarebbero state anche le dimissioni decise ad aprile 2018, quando i dolori che avvertiva l'uomo sarebbero stati confusi con problemi di natura psicologica. I successivi interventi, invece, avrebbero aggravato il quadro clinico. Morì poi in rianimazione, dopo un ennesimo intervento di urgenza. Nel reclamo si fa riferimento alla perizia dei consulenti, dall quale si evince che il paziente morì "per sepsi da paeritonite responsabile di una deficienza multiorgano e che le dimissioni successive al primo intervento appaiono segnate da imprudenza ed imperizia, non sorrette da un'adeguata verifica strumentale delle effettive condizioni del paziente". Per il gip, se anche le dimissioni fossero state eseguite a regola d'arte, cioò non avrebbe scongiurato la moarte dell'uomo, conseguenza del suo stato di salute piuttosto che frutto della condotta dei sanitari". 

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