I leoni del Duomo, i Martiri, i due zampognari, la scazzetta: storie di Salerno tra dolci, miti e leggende
Ogni angolo di Salerno contiene un segreto, parto della fantasia popolare oppure segno indelebile del tempo, sedimentazione storica. Ecco la nostra città, sospesa tra mito e leggenda
Non c’è San Matteo senza scazzetta di Pantaleone. Il 21 settembre, festa patronale, il dolce è d’obbligo sulla tavola dei salernitani, come l’uva sanginella – se si trova -, le alici, le noci fresche, la milza. La scazzetta è il dessert. Com’è nata? Il suo nome è una forma dialettale e sta a indicare il Galero, cioè il copricapo che i cardinali ricevevano dal Papa durante la cerimonia di investitura.
Gli ingredienti della torta fortemente voluta dal grande Mario Pantaleone sono molto semplici: pan di spagna, crema, fragoline di bosco e glassa rossa che insieme danno vita a una dolcezza tutta salernitana, replicata dal 1868 nel laboratorio di via Mercanti, fatta assaggiare anche a Bill Clinton, alla regina Margaret e a Papa Giovanni Paolo II.