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Cronaca

San Matteo 2014, processione tra fischi, ritardi e polemiche: la diretta

Folta la partecipazione ai festeggiamenti in onore del Santo Patrono. Attimi di tensione, tuttavia, fuori e dentro il Duomo: ecco cosa è successo

Il gran giorno è arrivato. Dopo settimane di attesa condite di polemiche e curiosità in merito allo svolgimento dei festeggiamenti per rendere omaggio a San Matteo, Santo Patrono di Salerno, è giunto il momento della storica processione religiosa. Sicuramente, al contrario degli altri anni, addio agli inchini durante il tragitto ed alle tappe all'interno del Comune e del Comando della Guardia di Finanza. Dal canto suo l'amministrazione guidata da De Luca ha rinunciato ai fuochi d'artificio. Intanto, dalle ore 7 alle 9, si sono tenute le messe alternate al Duomo e nella Cripta, alle 10:30 la Solenne Pontificale presieduta dall'arcivescovo Moretti e alle 16:30, nella Cripta, la santa messa e la promessa dei portatori. Suggestiva la coreografia: la luna, le finestre ed il sole sono state scelte come decorazioni delle statue, dando vita ad un effetto prospettico decisamente originale. L'appello di Moretti è stato di "vivere la relazione con l'altro nell'impegno a costruire e non a dividere. Anche il Papa ha ricordato la necessità di combattere contrasto e maldicenza: abbiamo bisogno di Gesù”, ha detto sua eccellenza.

Il percorso- Le statue di San Matteo, San Giuseppe, San Gregorio VII e dei Santi Martiri Salernitani accompagnate dalla banda Città di Pellezzano, partendo da via Duomo, proseguono per via Mercanti, piazza Portanova, Corso Vittorio Emanuele, via Cilento, Corso Garibaldi, via Roma, largo Ragno, via Portacatena, via Da Procida, quindi via Mercanti e di nuovo via Duomo. Al termine del corteo religioso, la città viene affidata al suo Patrono ed il tutto si conclude con la santa messa nella Cripta.

I fuoriprogramma- Non è iniziata nel più pacifico dei modi la solenne processione: dopo il battibecco al Duomo tra don Quaranta e il sindaco De Luca, infatti, sono seguiti nuovi attimi di tensione. Non è piaciuta ai componenti delle paranze la scelta di allestire le statue nell'atrio, con la conseguenza di dover rinunciare all'uscita dal Duomo. Non è mancata una riunione d'urgenza nella sala utilizzata per indossare i camici con i colori delle paranze: i portatori hanno deciso di far uscire le statue dall'atrio della Cattedrale con un quarto d'ora di ritardo proprio per manifestare il loro dissenso. Inoltre, vi sarebbe stata un'accesa discussione alla quale ha preso parte anche il vescovo: a riportare la calma, sarebbe stato l'intervento delle forze dell'ordine. Ad ogni modo, la processione, seppur in ritardo, alle 18:15, è finalmente partita. In piazza Portanova, poi, fischi e proteste tra la folla. Agli incroci le statue hanno effettuato le giravolte, il che, tuttavia, come chiarito, non rappresenta una trasgressione al nuovo regolamento in quanto è un movimento utile per calibrare il peso delle statue nei cambi di direzione. All'altezza della Banca d'Italia nervi alle stelle, un portatore ha urlato alla folla: "Sostiamo alla Guardia di Finanza, al Comune e facciamo le soste: ora ci siamo stancati. La chiesa pare voglia allontanare i fedeli: viva la tradizione!". Ed in effetti i fuoriprogramma sono continuati: soste lunghissime che hanno fatto ritardare la processione e tappe non previste, come quella in piazza Cavour, stanno rendendo davvero il clima infuocato. Altro episodio curioso, l'ingresso a Palazzo di Città che, stranamente, è stato trovato aperto. Dopodichè il momento meno civile di tutta la processione: i portatori hanno interrotto la preghiera e portato di forza la statua di San Matteo nel Comune, tra gli applausi della folla. Buia l'espressione del vescovo. Poco dopo la preghiera riprende, ma i fischi e le urla non calano.

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