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Cronaca

San Matteo 2015, i portatori: "Nessuno scontro con Moretti, sì al confronto"

Le paranze scrivono una nuova lettera con la quale invitano le autorità religiose e civili a sedersi attorno a un tavolo organizzativo per trovare un'intesa in vista della processione

Nuova lettera pubblica delle paranze di San Matteo, San Giuseppe, San Gregorio VII, Sant' Ante, San Fortunato e San Gaioche, ancora una volta, esprimono il proprio dissenso rispetto a riguardo “informazioni distorte e spesso prive di qualsiasi fondamento” che si son volute attribuire al contenuto del comunicato stampa sottoscritto da loro lo scorso 5 luglio. I portatori ci tengono a sottolineare che “non è in atto alcuno scontro con la Curia (tale affermazione è avallata dal reciproco lavoro svolto in questi mesi, in piena condivisione d’intenti, concretizzatosi nell’Atto Fondativo consegnato due mesi or sono nelle mani di Sua Eccellezza l’Arcivescovo, nel quale sono riportate tutte le regole che disciplinano comportamento dei portatori e “vita” delle paranze, anche nel pieno rispetto del documento diffuso dalla Cei Campania). E  ribadiscono di “sentirsi onorati e al tempo stesso orgogliosi di compiere con convinzione e con decoro il servizio di portatore”.

Gli stessi prendono atto di quanto comunicato dall'arcivescovo Moretti in merito allo svolgimento dell’intera processione ed in particolare del divieto d’ingresso del simulacro di San Matteo nell’atrio di Palazzo di Città e nel comando provinciale della Guardia di Finanza. A tal proposito i portatori precisano che “seppur il diniego riguardante l’ingresso della statua di San Matteo nella sede della Guardia di Finanza sia stato argomento di discussione approfondita, trattato alla stessa stregua del mancato accesso nel Palazzo di Città (in quanto comporta modifiche sostanziali rispetto alla tradizionale processione)” gli stessi, loro malgrado, “nel prendere atto dell’interessato risalto dato solo alla circostanza avente ad oggetto il Comune di Salerno, colgono l’occasione per precisare, qualora ve ne fosse necessità, il totale rispetto dell’autonomia decisionale dei vertici della Guardia di Finanza”.

Per questa ragione, oltre a ribadire le loro critiche alle nuove direttive della Cei, ripropongono “sempre che sia ritenuto opportuno dalle parti in causa coinvolte per la solenne festività (ossia Curia, Comune, Prefettura e altre Istituzioni civili e militari), l’invito a convocare un tavolo organizzativo” a cui si dichiarano ampiamente disponibili a partecipare, con una ben definita rappresentanza, per “fornire con senso di responsabilità, fin da subito, il proprio contributo preparatorio”. “Il solo unico ed esclusivo scopo è far sì che da tale tavolo scaturisca la determinazione definitiva e pubblicamente comunicata alla città di Salerno su tutti gli aspetti del rito civile e religioso riguardanti i festeggiamenti del Santo Patrono, affinché il prossimo 21 settembre sia una serena e partecipativa occasione per l’intera comunità salernitana per vivere momenti di profonda fede, civiltà, buon senso e rispetto perché sia festa grande a Salerno”. 
 

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