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Falsi permessi di soggiorno agli extracomunitari: in 6 nei guai

Chiusa l’indagine coordinata dalla Procura di Nocera Inferiore. Sono 6 gli indagati, con l’ipotesi di associazione a delinquere, contraffazione di documenti, falso in atto pubblico, peculato e favoreggiamento dell’immigrazione clandestina

Falsi permessi di soggiorno e residenze ad extracomunitari: chiusa l’indagine coordinata dalla Procura di Nocera Inferiore e poi, dalla Dda di Salerno: Sono 6 gli indagati, con l’ipotesi di associazione a delinquere, contraffazione di documenti, falso in atto pubblico, peculato e favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. Sono 37 le persone che sarebbero state regolarizzate, in ambito sia documentale che abitativo. Nel registro degli indagati ci sono tre stranieri e tre italiani, di cui una ex dipendente dell'ufficio Anagrafe del Comune.

L'indagine

La documentazione utile alla permanenza sul territorio italiano e dell’Unione europea veniva prodotta per permettere ai tre di intascare i soldi per le pratiche Asl e per quelle del Comune. I tre si sarebbero aiutati tra di loro, con un accesso al sistema informatico che generava guadagni dai 150 ai 200 euro ad extracomunitario, i quali versavano ignari di tutto gli oneri comunali per avere le false certificazioni di abitabilità, con un’intestazione formale dell’ufficio tecnico del comune e del servizio di igiene dell’Asl. Ma gli edifici, nella realtà, erano fatiscenti e non abitabili.  L’inchiesta «Easy residence» fu oggetto anche di un approfondimento dell’Antimafia, sezione anti terrorismo, a causa della presenza irregolare di diversi cittadini extracomunitari provenienti da paesi africani. 

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