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Cronaca Via Lucio Petrone

Cgil, Cisl e Uil: "L'immobilismo riguardante il precariato al Ruggi è grave"

"Purtoppo ciò che si fa in tutta la nazione non è dato fare al Ruggi di Salerno": con queste parole esordiscono i segretario di Cgil Fp, Cisl Fp e Uil Fpl Addesso, Antonacchio e Conte in merito all'immobilismo dell'AOU di Salerno

"Purtoppo ciò che si fa in tutta la nazione non è dato fare al Ruggi di Salerno": con queste parole esordiscono i segretario di Cgil Fp, Cisl Fp e Uil Fpl Pasquale Addesso, Pietro Antonacchio e Lorenzo Conte in merito all'immobilismo dell'Azienda Ospedaliera Universitaria di Salerno. I tre sindacalisti hanno indetto, quindi, per martedì 31 luglio alle 10, una conferenza stampa presso la sede della Uil Fpl provinciale in via Lucio Petrone 33.

Le parole dei sindacalisti

"Il fatto è grave - spiegano i tre sindacalisti - poiché l’immobilismo determinatosi, nella fattispecie che riguarda il superamento del precariato in sanità, causa che i nostri giovani, tutti professionisti e laureati, sono costretti ad emigrare verso altre strutture sanitarie pubbliche in tutta la nazione, lasciando i territori dove sono nati, cresciuti, formati e professionalizzati, solo per la mancanza di attenzione da parte della dirigenza dell’Ente. Manca il coraggio per essere parte trainante del cambiamento - incalzano - Manca il coraggio per essere determinanti nel trovare soluzioni ai problemi, la maggior parte anzi quasi in maniera assoluta, trova solo dinieghi immotivati, incomprensibili e oramai insopportabili. Sembra che l’infusa conoscenza e il sapere alberghi solo in pochi uomini, tutti paracadutati nell’Azienda ospedaliera di Salerno, situazione divenuta intollerabile dalle segreterie provinciali di Cgil Fp, Cisl Fp e Uil Fpl, poiché stavolta si gioca sul futuri dei nostri giovani, che avendo vinto concorsi a tempo indeterminato e attualmente assunti a tempo determinato nell’azienda Ruggi, sempre attraverso forme di reclutamento selettive, sono costretti, in maniera scellerata, a dover abbandonare i propri territori e le strutture sanitarie salernitane sulle quali le stesse aziende hanno investito in termini di risorse economiche e professionali, poiché la mancanza di buon senso, l’interpretazione legislativa miope e a tratti insopportabile, ma soprattutto l’assenza totale di pianificazione aziendale, ne ha decretato l’impraticabilità. Se a tutto ciò si aggiunge che nonostante l’obbligo di attivare le stabilizzazioni con immediatezza imposto dalla Regione Campania con apposita circolare del 13 luglio scorso, nulla attualmente si è fatto nell’ente di Salerno. Fatto ancora più grave è che lo stesso ente mostra poca attenzione alla problematica riscontrando negativamente coloro che a pieno titolo hanno i requisiti per la stabilizzazione, rifiutandone le istanze. Sarebbe opportuno - concludono - che il Governatore per la sua città abbia una attenzione diversa se non vuole inesorabilmente perdere quel poco di credibilità residuale che gli è rimasta quando dichiara il superamento delle criticità del sistema sanitario regionale".

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