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Cronaca Sant'Egidio del Monte Albino

Delitto della piccola Jolanda, la nuova perizia conferma: "Morta per asfissia violenta"

I fatti risalgono a giugno 2019, a Sant'Egidio del Monte Albino, con la scoperta della neonata morta, in casa, da parte del 118, dopo chiamata della madre che aveva scoperto che la piccola non respirava più

La piccola Jolanda sarebbe morta per un'asfissia meccanica violenta. A questa conclusione sono giunti i due periti chiamati dal tribunale in Corte d'Assise a Salerno, nel valutare i risultati dell'autopsia svolta anni fa sul corpo della piccola. I risultati della perizia saranno illustrati la prossima settimana. In primo grado furono condannati all'ergastolo il padre, mentre a 24 anni la madre. I due periti ritengono anche che la piccola possa essere stata soffocata a mani nude o con l'uso di un oggetto. Escludono, inoltre, che tra le concause del decesso ci fosse un problema polmonare, come sostenuto dalla difesa.

Le indagini

Entrambe le perizie decise dai giudici - la prima è stata già discussa nella precedente udienza - rappresentano il centro del nuovo dibattimento. I fatti risalgono a giugno 2019, a Sant'Egidio del Monte Albino, con la scoperta della neonata morta, in casa, da parte del 118, dopo chiamata della madre che aveva scoperto che la piccola non respirava più. Lo svolgimento del secondo grado di giudizio dovrà ricostruire ex novo l’iter culminato nella sentenza di condanna per i due genitori, puntando sul risultato dei due esami mirati a superare la consulenza effettuata in primo grado. La difesa degli imputati aveva chiesto accertamenti ulteriori, come quello sul cuscino, per verificare la presenza di tracce o impronte del padre, ritenuto esecutore materiale, oltre ad elementi riconducibili alla bambina, in particolare tracce biologiche. Per la difesa la piccola sarebbe morta per un'asfissia, dovuta ad una polmonite mai curata. Per l'accusa, invece, fu soffocata con un cuscino. L’inchiesta registrò un dialogo incrociato, in commissariato a Nocera Inferiore, tra i due genitori con frasi equivoche che lasciarono pensare ad un coinvolgimento dei genitori. Dall'opportunità di disfarsi del cuscino al ragionamento sul non dire la verità, ritenendo di aver commesso "un omicidio"
 

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