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Cronaca Sant'Egidio del Monte Albino

Omicidio della piccola Jolanda, la perizia sulle tracce trovate sul cuscino e una maglietta

Entrambe le perizie decise dai giudici rappresentano il centro del nuovo dibattimento. I fatti risalgono a giugno 2019, a Sant'Egidio del Monte Albino

Tracce ematiche riconducibili ai genitori di Jolanda e alla bambina sono state trovate sul cuscino e sulla maglietta della piccola: questi i risultati della prima delle due perizie disposte dai giudici della Corte d’assise di appello del tribunale di Salerno, per accertare i fatti riferiti alla morte della neonata di otto mesi, per la quale sono stati condannati all'ergastolo il padre e a 24 anni di reclusione la madre. 

Le indagini

L’esito degli accertamenti ha appurato la presenza di tracce del padre e di Jolanda, per quanto riguarda la maglietta dell'uomo, all'altezza della spalla, con l’aggiunta di tracce della madre sul cuscino insieme ad elementi degli altri due. Impronte non databili. Tali elementi saranno integrati al momento del deposito della seconda perizia, relativa alle cause della morte, prevista entro l’inizio di aprile. Gli esiti della prima consulenza sono stati esposti in aula, giorni fa, dal maggiore del Ris dei carabinieri. Entrambe le perizie decise dai giudici rappresentano il centro del nuovo dibattimento. I fatti risalgono a giugno 2019, a Sant'Egidio del Monte Albino, con la scoperta della neonata morta, in casa, da parte del 118, dopo chiamata della madre che aveva scoperto che la piccola non respirava più. Lo svolgimento del secondo grado di giudizio dovrà ricostruire ex novo l’iter culminato nella sentenza di condanna per i due genitori, puntando sul risultato dei due esami mirati a superare la consulenza effettuata in primo grado. La difesa degli imputati aveva chiesto accertamenti ulteriori, come quello sul cuscino, per verificare la presenza di tracce o impronte del padre, ritenuto esecutore materiale, oltre ad elementi riconducibili alla bambina, in particolare tracce biologiche. Per la difesa la piccola sarebbe morta per un'asfissia, dovuta ad una polmonite mai curata. Per l'accusa, invece, fu soffocata con un cuscino. L’inchiesta registrò un dialogo incrociato, in commissariato a Nocera Inferiore, tra i due genitori con frasi equivoche che lasciarono pensare ad un coinvolgimento dei genitori. Dall'opportunità di disfarsi del cuscino al ragionamento sul non dire la verità, ritenendo di aver commesso "un omicidio"

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