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Cronaca Sanza

Truffavano le nonnine per telefono: arrestati due giovani napoletani

L’indagine è partita a seguito di diverse segnalazioni raccolte dalla Stazione di Sanza, che hanno consentito di far luce sugli autori di truffe telefoniche avvenute nella zona durante l’estate, in particolare nel mese di luglio

Alle prime luci dell’alba i carabinieri di Sapri hanno eseguito due misure cautelari nei confronti altrettanti ragazzi di 21 e 32 anni (il primo, F.V, residente a Portici; il secondo, D.L.G, residente a Napoli) accusati di truffa aggravata.  L’indagine è partita a seguito di diverse segnalazioni raccolte dalla Stazione di Sanza, che hanno consentito di far luce sugli autori di truffe telefoniche avvenute nella zona durante l’estate, in particolare nel mese di luglio.

Il "metodo" della truffa

Il modus operandi dei due truffatori prevedeva un contatto telefonico su persone ben studiate, per lo più donne anziane, con le quali l’interlocutore fingeva di essere l’avvocato del figlio, il quale era il responsabile di un grave incidente in cui era rimasta senza vita un’altra persona. Ad acclarare questa tesi un uomo che, sullo sfondo della conversazione, si disperava a chiedeva giustizia per la persona deceduta. Per porre rimedio all’accaduto e scarcerare il figlio arrestato, alle donne veniva chiesto di pagare in contanti la somma di 8 mila euro e nel caso in cui non avessero subito tutta la disponibilità, era sufficiente racimolare il più possibile, compresi anche monili in oro e gioielli. Il tutto veniva poi consegnato a un sedicente collaboratore dell’avvocato che passava direttamente a casa a ritirala.

Le telecamere

Ma, grazie agli accertamenti svolti dai militari, si è riusciti a risalire all’identità dei due truffatori, i quali sono stati incastrati dalle telecamere di sicurezza presenti nel comune e dai tabulati telefonici. Di fondamentale importanza è stato poi il riconoscimento da parte delle vittime, che ha permesso di avere la conferma dei dati raccolti. Ora i due giovani sono stati sottoposti agli arresti  domiciliari con divieto di comunicare con persone diverse dai loro familiari più stretti.

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