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Cronaca Sarno

Sarno, "Torno a camminare grazie ad una macchina": la storia di Lola

Ricoverata presso il centro di riabilitazione “Renzullo”, ha scoperto che la sorella aveva diffuso un video dove veniva ripresa mentre camminava grazie ad un macchinario, il Lokomat. Pubblichiamo la sua lettera di ringraziamenti

Camminare è vita, specie se un concetto così grande e significativo viene espresso da chi, purtroppo, non può farlo con regolarità o per niente, a causa di una malattia. Eppure, è stato questo il messaggio che ha voluto diffondere Lola Stabile, una 40enne, paziente affetta dal morbo di Friedreich, malattia degenerativa del sistema nervoso.

La lettera

La donna, ricoverata presso il centro di riabilitazione “Renzullo” di Sarno, ha scoperto che la sorella Tina aveva diffuso un video dove veniva ripresa mentre camminava grazie ad un macchinario, il Lokomat. L’occasione è stata utile, per lei, per ringraziare tutti i medici, professionisti e non, che si sono spesi nel seguirla nel suo percorso, oltre che nella fase assistenziale. Qui, pubblichiamo alcuni estratti del suo messaggio

È giunto anche per me il momento di spendere qualche bella parola in favore di questo centro Renzullo. Sono lola, quella sventurata che suo malgrado, in molti stanno vedendo camminare serenamente grazie al video che mi riprende su questo magico e prodigioso macchinario. Non frequento i social, non ne sono attratta, ho un telefono di 20 euro e per tanto, mi ritrovo in una situazione paradossale, a farmi vedere da molti in un momento particolare e privato per me: quello di camminare dopo tanti anni. Io che sono su di una sedia e che come unico desiderio ha quello di essere vista dai miei adorati nipoti, l’unica cosa bella della mia travagliata esistenza. Ci tenevo a far sì che vedessero la loro adorata zia, da anni su una sedia, nel momento in cui cammina. Solo con loro volevo condividere l’emozione e la gioia impossibile da esprimere, oltre che dimenticata, di camminare. Mia sorella Tina, che ringrazio per le belle parole, ha provveduto a mia insaputa a far circolare il video

"Il Lokomat, una macchina prodigiosa"

Mi trovo a Sarno, nel Centro di Riabilitazione Renzullo, per me baciato dal Signore, in cui sono stata magnificamente bene e in cui ho scoperto questo gigantesco quanto prodigioso macchinario, il Lokomat che mi sta regalando la gioia e l’emozione quotidiana di vedere muovere, allineate su di un tappetino, le mie gambette. Sono ormai trascorsi più di 4 mesi che sono qua ma posso dire oramai di trovarmi a mio agio, perché il personale tutto ha reso la possibilità di farmi star bene fin dal primo momento in cui sono arrivata. Voglio cogliere l’occasione per rivolgere dei ringraziamenti a coloro che hanno permesso che vivessi questa bella avventura. Il primo da ringraziare, in assoluto, è il mio carissimo e speciale Giuseppe Torsiello, il quale, inconsapevole ed ignaro delle emozioni alle quali mi avrebbe esposta, mi ha consigliato di venire a Sarno. Ancora oggi continuo a benedirlo per questo. Ringrazio il direttore della mia ASL, persona squisita, il dottore Sinibaldi Rufolo, la bella fisiatra Gerarda Mastrolia, la mia carissima e bella cugina Lina Caruso e Rocco, il suo compagno, che mi hanno accompagnata e pazienti hanno speso una intera giornata per il mio ricovero, le care ed insostituibili amiche Lina Megaro e Anna Costabile che mi sono state particolarmente vicine nelle ultime settimane prima che venissi a Sarno. Ringrazio i signori Renzullo, Nello e la sua bellissima mamma Raffaella che, creando e dando vita a questo centro si sono messi al servizio di coloro che, come me, ne hanno bisogno. Ringraziamenti speciali, vanno anche alle "3 grazie di Canova", come le ho soprannominate appena ho avuto la gioia ed il piacere di conoscerle, ovvero la bellissima assistente sociale dottoressa Elsa Miranda, la Direttrice Sanitaria, la dottoressa Maria Elena Porciello; la fisiatra dottoressa Maria Robustelli, la sociologa, dottoressa Marinella Matonti. Queste splendide donne mi hanno accolto col sorriso e non hanno mai smesso di regalarmelo per tutta la durata della mia permanenza al centro Renzullo. La vostra bellezza è un valore aggiunto alla vostra professionalità, al calore che ben sapete infondere, ai sorrisi che regalate a chi ha bisogno di ricevere. Grazie ai dottori Iervolino, uno splendido gigante di 1 metro e 93; il Dottor Griemberg, dal grande fascino sudamericano ed il simpaticissimo e squisito Primario, il dottor Agostino Aliperta, che mi delizia ogni qual volta mi chiama “Lolita”. Voglio ringraziare il caposala del mio reparto, Flavio Messano, il quale non disdegna di fare “cazziatoni” ma che in realtà risulta essere una brava persona che ogni giorno impiega 3 ore di auto per raggiungere Sarno. E’ anche grazie alla sua disciplina e all’ordine che sa far rispettare se i reparti funzionano poi al meglio

I fisioterapisti

Non posso non spendere qualche bella e meritatissima parola nei confronti di lei, la mia solare e bella fisioterapista Giuliana Belsito, alla quale dopo più di quattro mesi non potevo non affezionarmi, una ragazza perbene che da più di quattro mesi mi ascolta pazientemente parlare e raccogliere le confidenza che le propino con piacere. C’è poi un personaggio nel centro per il quale ho avuto una simpatia immediata, che nell’arco di questi mesi si è tramutata in sincero affetto perché è una persona straordinaria e grande, il bel dottore Paolo Alfieri, terapista occupazionale, con il quale spesso mi delizio a parlar di libri! E ringrazio loro, i due angeli del mio carissimo Lokomat, i due operatori grazie ai quali sono preparata e predisposta per la mia sempre attesa e piacevole passeggiata quotidiana, Aurelio Crepantini , bel siciliano sposato a Mugnano di Napoli; e il dolcissimo Benito Massa

"Quello che non ci uccide ci rende forti"

Ma è lui il protagonista assoluto, la scoperta e la cosa più bella: Il Lokomat, che ha pure le iniziali del mio nome, Lola, segno di buon auspicio. Ora tra me e lui c’è un legame speciale. Quando ho mosso i miei primi passi, grazie a lui, ho pianto. In un attimo sono tornata indietro nel tempo, a quando camminavo ancora. E’ stato anche doloroso, ma bellissimo. Cammino per 40 minuti al giorno, grazie al miracolo che sta operando questo prodigio di alta tecnologia che è arrivato inaspettato, là dove la medicina non è ancora arrivata. Grazie Lokomat! Sono felice di averti incontrato, la gioia e le emozioni che mi stai regalando stanno alimentando la mia ritrovata voglia di vivere, di combattere e andare avanti, duramente, era scritto nel mio destino che avremmo dovuto incontrarci, sei entrato nella mia dura esistenza nel momento giusto. Forse ti stavo aspettando: gli ultimi anni della mia esistenza sono stati costellati da molti momenti brutti, diverse volte il diavolo si è insidiato nella mia anima ed ha regnato sovrano, diverse volte la mia anima si è trovata al buio, diverse volte ho toccato il fondo ed ho desiderato solo morire, ma dopo aver toccato il fondo, c’è solo la risalita, questa volta “camminando” e come ha detto il grande filosofo tedesco Nietzche, “quello che non uccide ci fortifica, ci rende più forti”. Tra un mese andrò via, e posso dire che lascerò questo bel posto con dispiacere, ma con la certezza e la consapevolezza di aver aggiunto una bella esperienza alla mia dura esistenza. Mi piace pensare di poter lasciare un piacevole ricordo di me, di essere stata all’altezza di tutte le belle persone che ho incontrato che lavorano nel centro Renzullo. Grazie a tutti!

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