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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca Sarno

Sarno, stipendi "gonfiati": chieste condanne per 29 dipendenti comunali

Il danno calcolato tra il 2006 e il 2008 sarebbe stato di oltre 600 mila euro appartenenti alle casse comunali. Soldi reperiti attraverso progetti senza fase di elaborazione, privi di obiettivi prefissati ed elementi di verifica

Chieste condanne per 29 dipendenti del comune di Sarno. L'inchiesta su voci "gonfiate" sulle buste paga dei comunali sta per concludersi, con la sentenza fissata per il prossimo 18 giugno. Dichiarate prescritte - nella requisitoria di ieri mattina tenuta dal pm Ernesto Caggiano - le accuse di associazione a delinquere e truffa, per la Procura gli imputati vanno condannati per peculato. Queste le richieste: per Antonio Marano e Luigi Sessa, collocati al vertice del sistema, la richiesta di pena è di 7 anni di reclusione. Tre anni invece per tutti gli altri: Aniello Annunziata, Raffaele Auletta, Domenico Baselice, Carolina Bifolco, Antonio Caringi, Umberto Cascella, Giuseppe Cava, Assunta Crescenzi, Concetta De Filippo, Anella De Vivo, Giuseppe Fienga, Francesco Lanzetta, Francesco Lombardo, Domenico Marchese, Angelo Migliaro, Rosaria Maria Mottola, Giuseppe Murano, Carlo Paradiso, Mario Pellegrino, Giuliana Prisco, Paolo Ricupito, Carmine Robustelli, Vincenzo Salerno, Crescenzo e Pasquale Saviano, Caterina Scafuri, Antonio Sirica e Antonio Squitieri.

Progetti sospetti e danni per migliaia di euro

Il danno calcolato tra il 2006 e il 2008 - secondo le indagini - fu di 630.839,78 euro appartenenti alle casse comunali, denaro reperito attraverso progetti senza fase di elaborazione, privi di obiettivi prefissati ed elementi di verifica. Il meccanismo del reato si sarebbe sviluppato versando incentivi con procedimenti ad hoc per evitare accertamenti da parte degli organi di controllo, con provvedimenti interni abnormi. La disposizione degli incentivi sarebbe stata poi determinata su basi di calcolo errata rispetto a quanto previsto dalle normative. Quali erano i modi per ottenere gli incentivi che la Procura ritiene illegittimi? Quelli derivanti dal progetto relativo al recupero violazioni Ici, quello Tarsu, per il recupero dei canoni idrici e per il progetto di un condono edilizio. Durante l’inchiesta i carabinieri perquisirono gli uffici comunali nei settori finanze e tributi nell’ufficio tecnico e nell’ufficio personale, acquisendo e fotocopiando atti, concessioni edilizie, delibere e determine, con con alcune perquisizioni domiciliari eseguite presso le abitazioni di dipendenti. 

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