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Cronaca Sarno

Ricettazione, omicidio e associazione mafiosa, ricorso respinto per un sarnese

Respinto dai giudici della Cassazione il ricorso presentato dal legale del 49enne M.S. , che voleva vedersi riconoscere il vincolo della continuazione tra i reati commessi dal 1988 al 1991, beneficiando così di sconti di pena

Respinto dai giudici della Cassazione il ricorso presentato dal legale del 49enne M.S. , che voleva vedersi riconoscere il vincolo della continuazione tra i reati commessi dal 1988 al 1991, beneficiando così di sconti di pena.

La decisione

I giudici hanno ritenuto che la decisione della Corte di appello di Napoli fosse legittima. Non si poteva riconoscere il vincolo della continuazione tra la ricettazione commessa in Pomigliano d’Arco il 15 novembre 1988, l’associazione di tipo mafioso costituita nel 1994, l’illegale detenzione e porto di armi giudicati con sentenza della Corte di appello di Salerno del 20 giugno 2006, così come di un omicidio commesso l'8 luglio nel 2000 a Palma Campania. La Corte di appello di Napoli ha osservato che non è sufficiente, per il riconoscimento del vincolo della continuazione, il riferimento alla contiguità cronologica o all’identità o analogia dei titoli di reato per concederlo, in quanto sono indici sintomatici ma non probanti l’esistenza di un progetto unitario alla base dell’azione dell'imputato. La ricettazione fu commessa in epoca assai remota, specificamente il 15 novembre 1988, prima ancora della nascita del clan locale di Sarno, avvenuta nel 1994. Neanche l’omicidio rientrava nei fatti del clan, essendo riconducibile al desiderio di vendetta del marito di una donna all’epoca sentimentalmente legata alla vittima, che non tollerava quella relazione Il ricorso è stato dichiarato inammissibile.

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