rotate-mobile
Cronaca Sarno

Persero il figlio nella frana di Sarno, nuovo giudizio per calcolare risarcimento alla famiglia

Per quei fatti noti furono condannati il Comune e l'allora sindaco. Ad oggi, il giudizio che ha condotto al risarcimento per la morte del piccolo ha avuto una “irragionevole durata” secondo i legali dei genitori

Avevano perso il figlio di 8 anni durante la frana del 5 maggio 1998. Ad Episcopio, a Sarno, dove il bimbo voleva raggiungere dei parenti. Poi il dramma, con una mole di fango che travolse tutti. Per quei fatti noti furono condannati il Comune di Sarno e l'allora sindaco. Ad oggi, il giudizio che ha condotto al risarcimento per la morte del piccolo ha avuto una “irragionevole durata” secondo i legali dei genitori.

La storia

Il contenzioso tra il Ministero della Giustizia e due cittadini sarni era iniziato dopo depositato dinanzi alla Corte d'Appello di Salerno, con il Dicastero che si era opposto al decreto emesso dalla medesima Corte, la quale aveva accolto la richiesta di condanna del Ministero della Giustizia all'equa riparazione per l'irragionevole durata di un procedimento penale e civile svoltosi in relazione all’evento franoso del 5 maggio 1998, in cui aveva perso la vita il bambino. In particolare, il procedimento penale si era concluso con sentenza della Cassazione del 2013 e il successivo giudizio civile, finalizzato alla quantificazione del danno, chiuso nel 2018. Con il decreto opposto la Corte salernitana aveva ingiunto al Ministero della Giustizia il pagamento, in favore di ciascuno degli esponenti, della somma di euro 4800 pari all’indennizzo nella misura minima per 12 anni di ritardo. La stessa Corte d’Appello, con decreto del 1 dicembre 2020, accoglieva l’opposizione del Ministero della giustizia e revocava il decreto opposto riducendo il risarcimento a soli 1280 euro per ciascuno dei genitori. A tal riguardo, la Corte ritenne l’opposizione fondata quanto alla durata del periodo processuale erroneamente imputato dal primo giudice, dovendosi lo stesso calcolare dalla data di costituzione di parte civile dei ricorrenti fino alla data di pubblicazione della sentenza che definiva il giudizio. Secondo quel giudizio la durata ragionevole complessiva del processo doveva calcolarsi in nove anni, tre anni per la celebrazione del giudizio di primo grado, due anni per quello di appello, un anno per il procedimento di Cassazione un anno per il procedimento di rinvio, un anno per il secondo procedimento di cassazione ed un anno per il procedimento civile. Contro questa decisione i due coniugi hanno avanzato un nuovo ricorso in Cassazione. Quest’ultima, con ordinanza della Seconda sezione civile, ha accolto il primo e il secondo motivo di ricorso, rinviando alla Corte d’Appello di Napoli in diversa composizione che deciderà, nuovamente, sulla quantificazione del risarcimento che toccherà ai genitori del bambino scomparso a otto anni.

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Persero il figlio nella frana di Sarno, nuovo giudizio per calcolare risarcimento alla famiglia

SalernoToday è in caricamento