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Cronaca Sarno

Sarno, violentata e segregata per prostituirsi al privè: scattano due condanne

Si chiude in primo grado con due condanne e due assoluzioni l’indagine sul club privè «Adrenlina» di Sarno, dove i carabinieri scoprirono che una ragazza brasiliana era costretta a prostituirsi e obbligata a subire rapporti sessuali

Si chiude in primo grado con due condanne e due assoluzioni l’indagine sul club privè «Adrenlina» di Sarno, dove i carabinieri scoprirono che una ragazza brasiliana era costretta a prostituirsi e obbligata a subire rapporti sessuali anche con più clienti in contemporanea. Due le persone raggiunte da condanna, C.G. , per il quale il collegio del presidente Domenico Diograzia ha deciso per 6 anni e 6 mesi di carcere. Le accuse andavano dalla violenza sessuale allo sfruttamento, fino alla riduzione in schiavitù. La seconda condanna è per G.C. , 60enne giudicato con 4 anni di reclusione. Dalle accuse sono state invece assolte due donne, F.D. , la moglie di C.G. e G.I. Per i due imputati condannati, è stata disposta sentenza di assoluzione per contestazioni minori. La storia prese piede nel momento in cui la vittima, una ragazza nata in Brasile, riuscì a scappare dai suoi aguzzini per denunciare tutto ai carabinieri.

Giunta in Italia con la speranza di una nuova vita, era invece piombata in un incubo. La straniera era costretta a prostituirsi non solo nel club, ma anche presso abitazioni private tra Pompei e Scafati. La coppia (per il quale è stato riconosciuto colpevole solo l’uomo) aveva trattenuto denaro e passaporto, segregandola in casa senza la possibilità di avere contatti con l’esterno. Circostanza che durò da giugno a settembre 2009. La Procura scoprì un’attività di sfruttamento di prostituzione in quel club, con un ingresso dal costo di 100 euro. Per i rapporti sessuali, invece, c’erano altri soldi da sborsare a parte. Decisivi per le indagini furono alcuni testimoni, come un albanese che per primo aveva soccorso la donna quando fuggì dalla casa dove era stata rinchiusa. Grazie ai tabulati telefonici fu poi identificato un secondo testimone, che aveva assistito ad alcuni episodi di violenza ai danni della brasiliana. Fu poi la volta dei clienti confermare di aver consumato rapporti sessuali con le ragazze all’interno del locale. Le donne erano accusate di aver favorito la prostituzione, ma per entrambe l‘accusa non è stata dimostrata durante il dibattimento. Per capirne i motivi, bisognerà attendere il deposito delle motivazioni.

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