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Cronaca Scafati

Scafati, il clan tra usura ed estorsioni: in 34 rischiano il processo

Sono 34 gli imputati che compariranno davanti al gup Maria Zambrano del tribunale di Salerno il prossimo 25 ottobre. L'indagine è quella dell'Antimafia, che a dicembre scorso scoprì un giro di estorsioni verso imprenditori scafatesi e il vesuviano

Usura ed estorsioni: clan Ridosso e sodali a rischio processo. Sono 34 gli imputati che compariranno davanti al gup Maria Zambrano del tribunale di Salerno il prossimo 25 ottobre. L'indagine è quella dell'Antimafia, che a dicembre scorso scoprì un giro di estorsioni verso imprenditori scafatesi e dell'hinterland vesuviano. A rischiare il processo sono Giovanna Barchiesi, Giacomo Casciello, Giuseppina Casciello, Roberto Cenatiempo, Giovanni Cesaran, Rosalia Ciatti, Gaetano Crisuolo, Francesco Paolo D'Aniello, Giuseppe Iorio, Mario Di Fiore, Fiorentino Di Maio, Luigi Di Martino, Aldo Esposito Fluido, Giovanni Vincenzo Immediato, Michele Imparato, Alfonso Loreto, Pasquale Loreto, Antonio Matrone, Francesco Matrone, Giovanni Messina, Alfonso Morello, Giuseppe Morello, Francesco Nocera, Antonio Palma, Vincenzo Pisacane, Giuseppe Ricco, Gennaro Ridosso, Luigi Ridosso, Romolo Ridosso, Salvatore Ridosso e Mario Sabatino

Le accuse

Le indagini condotte dal sostituto procuratore della Dda, Giancarlo Russo, hanno permesso di ricostruire i rapporti tra i clan dell'Agro e del vesuviano. Al centro dell'indagine la "Italia Service", azienda che sarebbe servita al clan per ottenere appalti come i servizi di pulizia  attraverso il metodo mafioso, e nelle sale bingo del comprensorio di Scafati, come il Centro Plaza e alcune aziende del settore conserviero. Dietro la figura di Cenatiempo, si sarebbero mossi gli uomini del clan Loreto-Ridosso. Le accuse sono di associazione a delinquere di stampo mafioso finalizzata alle estorsioni, usura, lesioni personali, intestazioni fraudolenta di società ed esercizio abusivo dell'attività finanziaria. 

Il ruolo dei pentiti

A scoperchiare l'attività criminale i verbali dei collaboratori di giustizia Alfonso Loreto e Romolo Ridosso, già coinvolti in un blitz della Procura Distrettuale nel 2015 tra Scafati, Castellammare di Stabia e Boscoreale. Anche in quel caso, nel mirino erano finiti i commercianti di Scafati, stretti nella morsa delle estorsioni. In quell'occasione furono contestati anche omicidi eccellenti, come quello di Salvatore Ridosso, Luigi Muollo e quello tentato verso Generoso di Lauro. Tra le estorsioni vengono ricostruire quelle a danno dei fratelli Moxedano che gestiscono il Bingo a Pompei e alla sala Bingo di Scafati. Con gli uomini del clan a lavorare nelle realtà imprenditoriali a suon di intimidazioni e metodo mafioso

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