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Martedì, 19 Marzo 2024
Cronaca Scafati

Scafati, parte il processo sugli "intestatari" del clan Loreto-Ridosso

L'intestazione fittizia, reato mosso a 7 imputati, serviva ad eludere le disposizioni in materia di misura di prevenzione patrimoniale, agevolando la commissione di attività di riciclaggio di soldi provenienti da attività illecite

Partirà a breve il processo per G.C. , cognato del boss Luigi Ridosso, coinvolto nella maxi inchiesta della Procura Antimafia su un giro di estorsioni, aggravate dal metodo mafioso, verso imprenditori e commercianti. 

Le accuse

Nello specifico, G.C. , risponde dell’intestazione fittizia di beni che per l’Antimafia di Salerno sarebbero di proprietà proprio del clan Ridosso-Loreto. La sua posizione era stata stralciata nell’ambito del procedimento principale. Insieme a lui, altre sei imputati avevano scelto il rito ordinario. Il gruppo, secondo l’accusa, era dedito alle estorsioni e prestiti a strozzo a imprenditori di Scafati e dell’hinterland vesuviano. Nel mirino erano finite le sale bingo di Pompei e Scafati. L'intestazione fittizia, in questo caso, serviva ad eludere le disposizioni in materia di misura di prevenzione patrimoniale, agevolando la commissione di attività di riciclaggio di soldi provenienti da attività illecite. Tra le imprese vessate c'erano la Sala Bingo di Scafati, quella di Pompei, il Centro Plaza ed altre industrie della zona. La ditta legata all'imputato era la Italia Service S.a.s. , dove G.C. risultava socio accomandatario

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