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Cronaca Scafati

Scafati, voti dai clan in cambio di utilità: archiviata l'indagine sull'ex vicesindaco Fele

L'archiviazione giunge dopo indagini preliminari e difensive, che escludono ruoli del politico dopo le dichiarazioni di tre collaboratori di giustizia, non riscontrate rispetto alle vicende riferite

E' stata archiviata dal gip su richiesta della Dda la posizione dell'ex vicesindaco di Scafati, Giancarlo Fele, coinvolto in un'indagine costola del processo "Sarastra" per scambio elettorale politico-mafioso. A chiedere l'archiviazione il pm Marco Guarriello

La storia

L'archiviazione giunge dopo indagini preliminari e difensive, che escludono ruoli del politico dopo le dichiarazioni di tre collaboratori di giustizia, attendibili nelle dichiarazioni ma non riscontrati rispetto alle vicende riferite sull'argomento. I tre erano stati sentiti nell'inchiesta "Sarastra", oggi in dibattimento con altre posizioni. La vicenda di Fele riguardava le elezioni del 2013 e il periodo 2017-2018. Secondo l'accusa iniziale, l'ex vicesindaco e altri esponenti della classe politica a Scafati avrebbero avuto contatti e presunti accordi, con voti a pagamento da fornire in cambio di utilità, con tre diversi clan rappresentati dagli stessi pentiti - Ridosso, Spinelli e Fattoruso. L'ipotesi iniziale parlava di "offerte di voti" dal bacino criminale di Scafati in cambio di utilità. Nel caso specifico, i clan Loreto-Ridosso e Annunziata-Aquino. Nessuna di queste accuse ha però trovato riscontro. La Procura non ha individuato alcun elemento ricollegabile a modalità mafiose per convincere gli elettori. Con l'ex vicesindaco erano indagati anche altre persone, ma con accuse di false dichiarazioni, oltre ai tre pentiti.  Fele aveva sempre professato la sua innocenza, convinto della sua estraneità ai fatti. Tesi ora condivisa anche da Pm e Gip. 
 

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