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Cronaca Scafati

Scafati, forzò posto di blocco poi lo slalom in tutto l'Agro: condannato a 2 anni e 6 mesi

Prima aveva forzato un posto di blocco, poi aveva ingaggiato un inseguimento con i finanzieri e infine, dopo aver ingerito una bustina trasparente, aveva minacciato i militari, riempiendoli di insulti per poi resistere a calci e pugni prima dell'arresto

Prima aveva forzato un posto di blocco, poi aveva ingaggiato un inseguimento con i finanzieri e infine, dopo aver ingerito una bustina trasparente, aveva minacciato i militari, riempiendoli di insulti per poi resistere a calci e pugni all’esecuzione dell’arresto in flagranza. L’uomo, G.C., ventiseienne originario di Castellammare di Stabia, è stato condannato a 2 anni e 6 mesi al termine del processo celebrato per direttissima, riconosciuto colpevole “solo” di resistenza e lesioni, con la Prefettura competente per l’uso personale dello stupefacente portato con sé. I fatti contestati erano accaduti nel territorio di Scafati. Il giovane aveva notato il posto di controllo approntato dalle fiamme gialle e vistosi alle strette, una volta intimatogli l’alt, aveva tirato dritto, superando i militari che prontamente erano balzati nella pattuglia lanciandosi all’inseguimento. Da Torre Annunziata, dov’era avvenuto l’alt imposto con la paletta, il ragazzo era finito agli arresti domiciliari. Ma prima, aveva tirato la volata giocandosi il tutto per tutto per sfuggire agli uomini delle forze dell’ordine

A tutta velocità alla guida della sua macchina si era infilato a casaccio per le strade dell’Agro nocerino, tallonato dalla pattuglia metro per metro, per poi chiudersi in un vicolo cieco dove non era possibile invertire il senso di marcia né trovare una fuga: senza alternative, era sceso dall’auto continuando nella sua disperata azione, opponendosi in ogni modo ai finanzieri, con grida e violenze fisiche. I militari avevano provato a bloccarlo mentre ingeriva una bustina presa dal cruscotto e sferrando contemporaneamente calci e pugni alla cieca. «Mi dovete fare un b.. siete dei figli di.. vi devo uccidere ad uno ad uno, vi vengo a prendere e e ve la faccio pagare cara». Dopo l'arresto in flagranza, uno dei tre militari finiti nel mirino riportò lesioni personali, nello specifico una tumefazione al ginocchio e alcune ferite alla mano destra ,così come dettagliato dal referto rilasciato dai sanitari dell’ospedale di Nocera Inferiore. 

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