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Cronaca Scafati

Scafati, costringe la madre a mangiare fuori al balcone poi l'estorsione: rischia il processo

Accuse di maltrattamenti e lesioni vengono contestate ad un 48enne scafatese, finito nei guai per le botte alla madre, 83 anni, non in grado di difendersi dalle angherie dell’uomo

Persecuzioni e torture alla mamma. Estorcendole più di 38mila euro. Accuse di maltrattamenti e lesioni vengono contestate ad un 48enne scafatese, finito nei guai per le botte alla madre, 83 anni, non in grado di difendersi dalle angherie dell’uomo, raggiunto dalla richiesta di rinvio a giudizio avanzata dalla Procura di Nocera.

Le accuse

Nel periodo compreso tra la primavera e l’estate del 2018, l’uomo è chiamato a rispondere d’una lunga serie di vessazioni, con la madre convivente  ridotta alle sue folli disposizioni, agli oltraggi e alle botte. Più volte l’uomo l’avrebbe pestata, con schiaffi al volto e tirate di capelli «con cui la trascinava per la cucina, giungendo a rovesciarle l’acqua fredda addosso, e in un’occasione, a girarle la mano in modo da non farle usare il telefono fisso, così facendola cadere a terra e cagionandole lesioni personali, con trauma contusivo alla mano destra e al ginocchio sinistro, guaribili in sette giorni dopo prognosi riportata dall’ospedale». L’uomo la ingiuriava di continuo, minacciandola, chiudendosi in cucina e lasciando la donna fuori, facendola mangiare all’esterno, fuori al balcone, «fino a toglierle il cibo lasciandola senza mangiare e in un’occasione arrivando a sputarla in faccia», per poi staccare il telefono fisso dell’abitazione e nel romperle il cellulare. Inoltre, il figlio la costringeva a «disporre bonifici bancari e prelievi in suo favore per la somma complessiva di 38.300 euro, così procurandosi un ingiusto profitto». Allo stato l’imputato risponde di maltrattamenti e lesioni commesse nei confronti dell’anziana donna e di estorsione aggravata, per aver eseguito a più riprese le sue angherie e le sue pretese di denaro. Fino alla denuncia della vittima: l’iter giudiziario è ora concluso, con la richiesta di rinvio a giudizio e l’attesa per la fissazione dell’udienza preliminare. 

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