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Cronaca Scafati

"Scafati-Nocera in 5 minuti": a processo l'ex Asl Bortoletti

L'ex dirigente dell'Asl Salerno certificò nel Piano Aziendale la circostanza che dagli ospedali di Scafati a quello di Nocera servissero solo 5 minuti di auto. Fu denunciato dall'ex sindaco Aliberti, con contestuale avvio di un'indagine

Dal pronto soccorso di Scafati a quello di Nocera Inferiore in 5 minuti". Potrebbero costare caro queste indicazioni all'ex commissario dell'Asl, Maurizio Bortoletti, rinviato a giudizio con l'accusa di falso ideologico. La prima udienza è stata fissata per il prossimo 7 marzo. L'indagine prese piede dopo la denuncia nel maggio 2014 dell'ex sindaco di Scafati, Pasquale Aliberti, che contestò l'allora dirigente sanitario per quanto scritto nel Piano Attuativo Aziendale. Un documento che conteneva anche la decisione di chiudere il pronto intervento presso l'ospedale Scarlato a Scafati, con l'attuazione del decreto regionale 49/2010. Secondo quelle indicazioni, smentite da una relazione commissionata dallo stesso comune, firmata dopo un lavoro di accertamento dei vigili urbani, il tempo di percorrenza tra i presidi di Scafati e Nocera Inferiore si aggirava intorno ai cinque minuti.

E comunque inferiori ai 10 minuti rispetto ai tempi per giungere ad un altro nospedale, quello di Sarno. La chiusura del pronto soccorso del "Mauro Scarlato" portò, come prima conseguenza, un aumento esponenziale dell'utenza verso il presidio nocerino, che da anni si ritrova a gestire un numero di pazienti superiore rispetto al passato. Una circostanza che spesso è anche pretesto per episodi culminati in denunce inviate direttamente alla Procura. Tra medici e infermieri a lottare nella gestione di centinaia di pazienti, dilaniati da attese e preoccupazioni. Insieme ad Aliberti, a firmare la denuncia c'era anche il consigliere con delega alla sanità, Brigida Marra. Entrambi rivendicarono la falsità di quelle affermazioni, con un tempo di percorrenza tra i due ospedali che supera abbondantemente anche i 40 minuti. Quella distanza tanto esigua avrebbe "tratto in inganno" - secondo la contestazione della Procura di Salerno - anche l'allora commissario e presidente della Regione, Stefano Caldoro, con la consequenziale chiusura del pronto soccorso scafatese. 

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