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Cronaca Scafati

La banda di rapinatori dei colpi milionari a processo: a guidarla uno scafatese

Banda armata specializzata in rapine e con il sogno del colpo da 20 milioni di euro da consumare in Germania: la Procura di Nocera Inferiore ne manda a processo 13, con la richiesta di giudizio immediato ora al vaglio del gip

Banda armata specializzata in rapine e con il sogno del colpo da 20 milioni di euro da consumare in Germania: la Procura di Nocera Inferiore ne manda a processo 13. E’ quanto ha chiesto con tanto di giudizio immediato il sostituto procuratore Federico Nesso. Tutti e 13, insieme ad altri per i quali si procede a parte, c’è l’accusa di associazione a delinquere finalizzata ad effettuare rapine a portavalori o ad istituti bancari. Tra i ruoli principali c’è quello dello scafatese C. che insieme ad un altro indagato originario della provincia di Foggia, avrebbe individuato gli obiettivi da colpire, oltre ad effettuare sopralluoghi e mantenere parte dei soldi che servivano alla banda. La maggior parte degli indagati provengono da Foggia e in parte dal napoletano, con due ruoli chiave individuati invece nell’Agro Nocerino.

L’indagine ribattezzata "Last Day" portò a diversi arresti e all’iscrizione tra gli indagati di 19 persone. Polizia italiana ma anche tedesca cominciarono a lavorare sui vari componenti dopo un colpo commesso a Fisciano, ai danni di un portavalori Cosmopol (il bottino fu di 75mila euro). Da qui la competenza territoriale per Nocera Inferiore. Seguendo le tracce dei due, gli inquirenti fecero luce su altri episodi, tutti collegati alla banda. Come un secondo assalto ad un blindato sull’autostrada tra Avellino e Salerno, con il gruppo ad ingaggiare un conflitto a fuoco. Il mezzo però era privo di denaro. Poi ci fu un colpo alla biglietteria scavi di Pompei, 4mila euro di bottino, i 70mila euro rubati all’Unicredit di Foggia e la tentata rapina, sempre a danno della Cosmopol, ad Acerra. Tutti colpi che risalgono allo scorso luglio. La Procura scoprì poi il piano per assaltare un portavalori con dentro 20milioni di euro a Francoforte. La banda poteva contare su alcuni contatti in terra tedesca, ma il coordinamento di forze con la polizia del posto impedì al gruppo di concretizzare ogni proposito criminale. Dinanzi al gip, i 13 potranno scegliere riti alternativi o difendersi in un pubblico processo.

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