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Cronaca

Bimbi ucraini accolti nelle scuole a Salerno, ma mancano i mediatori: l'impegno del Comune per l'integrazione

Super lavoro, in questi giorni, da parte dell'assessorato comunale alla Scuola guidato da Gaetana Falcone: diverse le criticità a cui si sta tentando di far fronte per garantire supporto e assistenza ai minori fuggiti dalla guerra. Provvidenziale, intanto, la collaborazione degli ucraini già residenti sul territorio

Nel cuore profonde ferite legate alla guerra e agli affetti lasciati nel loro Paese, ma sulle labbra e negli occhi sorrisi di speranza per ricominciare e trascorrere nel miglior modo possibile il loro soggiorno in Italia. Sono i bimbi e i ragazzini ucraini pronti a frequentare le scuole del territorio, pur non conoscendo la lingua italiana e, nella maggior parte dei casi, neppure quella inglese. Notevoli, dunque, le difficoltà legate alla comunicazione che, ovviamente, risulta basilare per la loro introduzione nelle classi cittadine. Tuttavia, davvero pochi nel nostro territorio, gli ucraini che hanno conseguito il titolo di mediatori culturali, come reso noto dall'assessore comunale all'Istruzione di Salerno, Gaetana Falcone: "Purtroppo non è pensabile introdurre nelle scuole figure non formate - ha spiegato l'assessore alla nostra redazione- Motivo per cui siamo in contatto con il consolato ucraino per avere un albo dei mediatori del nostro territorio da poter reclutare e per rendere possibile l'apprendimento scolastico dei bambini fuggiti dalla guerra. Intendiamo aprire la possibilità del supporto anche ai traduttori, la cui individuazione risulta più semplice, ma a cui, in ogni caso, è richiesto il completamento del ciclo scolastico superiore. Abbiamo, inoltre, appena chiesto alla Regione se i fondi destinati ai mediatori culturali, assegnati prima dell'emergenza guerra, possano essere impiegati per l'appunto anche per i traduttori per il supporto scolastico di questi bambini, i quali, ci auguriamo per loro, possano in ogni caso rientrare presto nel loro Paese. Il nostro obiettivo è quello di garantire loro un buon ricordo in questo momento difficile, lontano da casa: stiamo cercando in ogni modo di supportarli, nonostante le palesi difficoltà di carattere innanzitutto linguistico".

La collaborazione

E mentre le istituzioni stanno, dunque, dialogando per individuare le fondamentali figure di mediazione linguistica per gli alunni ucraini, le scuole hanno già iniziato ad accogliere i minori fuggiti dalla guerra, ricorrendo alla provvidenziale collaborazione dei genitori degli studenti ucraini già presenti da anni sul territorio e, quindi, già in possesso di competenze linguistiche. "Ogni scuola che abbia ricevuto richiesta di iscrizione, ha già tamponato il disagio legato alla comprensione linguistica coinvolgendo ucraini che frequentano la scuola e i loro genitori - continua l'assessore Falcone - Noi ce la stiamo mettendo tutta e siamo sicuri che il presidente della Campania, Vincenzo De Luca, mostrerà sensibilità e attenzione per la problematica emersa, come sempre accaduto", ha concluso la Falcone.

Intanto, striscioni, canzoncine e sorrisi, in questi giorni, stanno accogliendo a scuola i nuovi piccoli alunni, contando sulla solidarietà e sulla collaborazione da parte degli altri ucraini già residenti sul territorio, in attesa che mediatori e traduttori possano affiancare gli studenti, rendendo le lezioni didattiche comprensibili e, dunque, la loro integrazione sociale realmente possibile.

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