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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca Battipaglia

Sesso in cambio di favori: il sindaco di Battipaglia incastrato dalle cimici

Una delle vittime: "No, stai fermo! No, Giovanni, no, ti prego! Adesso basta, eh, io apro la porta! Mi fai passare?"

Accusato di due episodi di concussione sessuale, avvenuti nel suo ufficio, il sindaco Giovanni Santomauro, agli arresti domiciliari a causa dello scandalo degli appalti comunali concessi ai Casalesi. Facendo leva sulle difficoltà economiche di due donne, madri separate, una delle quali straniera, il Primo cittadino di Battipaglia approfittava di loro, promettendogli aiuti. Sconcertanti, le intercettazioni telefoniche da cui nasce l'ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip Dolores Zarone, su richiesta dei pm Rosa Volpe e Rocco Alfano. Risale all'aprile del 2010, per iniziare, il primo ricatto sessuale, ai danni della donna straniera, allora interessata alla concessione di un chiosco nella zona balneare di Battipaglia.

Ricevuta per due volte da Santomauro in ufficio, la donna cede a rapporti sessuali con lui, in cambio della concessione. Ad incastrare il sindaco, le "cimici" nascoste nella stanza: "Tu lo sai, io ho due figli e devo pensare a loro, io sono da sola... Non è che vado là schiava, perché fare la schiava di altri, guardare la gente guadagnare i soldi e io sto sempre disperata...", disse la donna.

Nell'ottobre dello stesso anno, è la volta della donna italiana, madre di una bambina e terrorizzata dall'idea che l'ex marito le porti via la figlia: disperata, la signora non aspira altro che ad un posto in un call center. Santomauro, però, vuole un rapporto sessuale con lei. "No, stai fermo! No, Giovanni, no, ti prego! Adesso basta, eh, io apro la porta! Mi fai passare?": le frasi choc della donna. Ma il sindaco vince le sue resistenze.

"Abbiamo effettivamente avuto un rapporto fisico che io ho assolutamente subito, non trovandomi nella necessaria condizione di serenità per compiere una libera scelta: in quel periodo ero terrorizzata di poter perdere l'affidamento di mia figlia per insufficiente capacità reddituale- ha raccontato la vittima agli investigatori - Dopo questo episodio ce n'é stato anche un secondo, dopodiché ho sempre rifiutato di recarmi nell'ufficio del sindaco".

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