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Cronaca

"Solidarietà piccante": anche a Salerno "un peperoncino per l'autismo"

"L'autismo è una sindrome del neurosviluppo che comporta deficit nell'area della comunicazione, interazione sociale e interessi ristretti e ripetitivi", spiega Marco Esposito

E' approdata anche a Salerno "Solidarietà piccante", la campagna nazionale a favore dei trattamenti cognitivi comportamentali per bambini con diagnosi di autismo. Nei week-end di ottobre, si tiene la raccolta fondi e il punto informazioni dell'iniziativa in piazza Gian Camillo Glorioso, a Torrione, a Parco Pinocchio, in via Velia, presso il Centro commerciale Siniscalchi ed in corso Vittorio Emanuele.

"L'autismo è una sindrome del neurosviluppo che comporta deficit nell'area della comunicazione, interazione sociale e interessi ristretti e ripetitivi.  - spiega Marco Esposito psicologo e supervisore dei piani educativi per bambini con autismo  - I trattamenti cognitivi comportamentali (fra cui l'Applied behavior analysis- verbal behavior ABA-VB) sono stati pubblicati fra i più efficaci per trattare l'autismo dalle ultime linee guida sanitarie nazionali (LGSN 2011)". Il centro di Salerno, "Una breccia nel muro", si trova in via Picenza, all'angolo via Tusciano: la struttura, che collabora con l'ospedale pediatrico Bambino Gesù di Roma, è donata dal Comune di Salerno e a breve verrà affiancata da un nuovo centro di trattamento. Ai genitori lì vengono offerte le migliori tecniche educative per facilitare l'apprendimento del bambino, la comunicazione e la gestione dei comportamenti problematici.

Proprio "La breccia nel muro" ha dato il via alla raccolta fondi nazionale che consiste nella distribuzione di piante di peperoncino con un'offerta minima di 10 euro: tali fondi andranno a finanziare la terapia ABA per i bambini con disturbi dello spettro autistico. L'ABA non è un trattamento ancora convenzionato per molte strutture pubbliche per mancanza di fondi e di personale formato. Le famiglie dei bambini per aiutarli, pertanto, devono ricorrere ai centri privati per la terapia. "Tali campagne nazionali servono per abbassare i costi e per permettere sempre a più famiglie, anche quelle meno abbienti, di usufruire delle migliori cure per i figli e per spingere le istituzioni pubbliche a passare il trattamento (ormai diventato legge regionale)", ha concluso Esposito.
 

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