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Cronaca San Marzano sul Sarno

Agguato al pentito del clan, a San Marzano: arrestati "o minorenn" e un 31enne

Giugliano, già condannato con sentenza irrevocabile per omicidi ed estorsioni e per partecipazione all'associazione camorristica di Carmine Alfieri, con riferimento all'articolazione di Pasquale Grasso, risulta aver accumulato condanne per 227 anni complessivi, 7 mesi e 28 giorni di reclusione ridotti a 30 anni

Due persone sono state arrestate dai carabinieri del Reparto Territoriale di Nocera Inferiore e dagli agenti della Squadra Mobile di Salerno per il tentato omicidio avvenuto martedì scorso a San Marzano sul Sarno

L'agguato 

Quel giorno furono esplosi diversi colpi d'arma da fuoco contro un'auto sulla quale viaggiavano un 36enne di Poggiomarino, Carmine Amoruso le sue iniziali, ed il fratello. L'uomo, in passato, sarebbe stato vicino ad ambienti camorristici. Nonostante fosse ferito, la vittima era riuscita a raggiungere l’ospedale di Sarno dopo aver bloccato un Fiat Doblò, malmenando l’autista, obbligandolo a scendere.

Gli aggiornamenti

Squadra mobile della Questura di Salerno in azione, nelle prime ore di stamattina, a Pagani. E' stato eseguito infatti un fermo emesso ieri dalla Direzione Distrettuale Antimafia nei confronti di Rosario Giugliano detto 'o minorenn, sessantenne di Poggiomarino e N.F., 31enne di Pagani, entrambi indagati per tentato omicidio pluriaggravato da premeditazione e dal metodo mafioso, nonchè di detenzione illegale di armi comuni da sparo. I due sono accusati di essere gli autori materiali dell'agguato a Carmine Amoruso, a San Marzano, il 13 aprile, ferito da 14 colpi di pistola. Amoruso, originario di Poggiomarino, da pochi mesi era uscito spontaneamente dal programma di protezione che gli spettava quale collaboratore di giustizia. E' stato possibile risalire ai due, grazie ad indagini mirate coordinate dalla DDA nei confronti di gruppo criminali tra l'agro nocerino-sarnese e l'interland napoletano.

Giugliano, già condannato con sentenza irrevocabile per omicidi ed estorsioni e per partecipazione all'associazione camorristica di Carmine Alfieri, con riferimento all'articolazione di Pasquale Grasso, risulta aver accumulato condanne per 227 anni complessivi, 7 mesi e 28 giorni di reclusione ridotti a 30 anni. Risulta partecipe della "strategia della disocciazione" elaborata da Angelo Moccia: scarcerato l'8 marzo 2020, è stato sottoposto alla libertà vigilata per 3 anni. Il 19 febbraio 2016 gli era stata revocata la semilibertà, per poi applicargli i domiciliari. La ricostruzione del tentato omicidio, ad ogni modo, si fonda su conversazione tra presenti intercettate in un locale mansardato di Pagani che Giugliano si era procurao adibendolo a sua base operativa dove pianificava i crimini. L'agguato ai danni di Amoruso non è andato a buon fine per via di un problema legato ad una delle pistole usate e grazie alla pronta reazione della vittima che, nonostante i colpi, è riuscita a ingranare la retromarcia e fuggire. Amoruso era stato bloccato in auto e colpito dai due, dopo avergli messo fuori uso, con le armi da fuoco, il vano motore della sua vettura, in pieno giorno e vicino al cimitero. Il suo omicidio era stato pianificato da Giugliano sia per assicurarsi il predominio del controllo criminale di una parte dell'agro nocerino-sarnese e sia perchè Amoruso era stato identificato dallo stesso Giugliano quale ostacolo agli interessi economici suoi e della sua organizzazione.
 

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