Venerdì Santo: il Vescovo Bellandi in preghiera dall'ospedale al Duomo, con la Spina Santa di Giffoni
La Spina Santa è stata staccata dalla corona che cinse il capo di Cristo sulla Croce ed è giunta nel cuore dei Monti Picentini nel medioevo
Un Venerdì Santo particolare, quello che attende i salernitani. Dai ben informati, infatti, è emerso che il Vescovo della Diocesi Salerno-Campagna-Acerno, monsignor Andrea Bellandi, porterà all'ospedale (negli spazi esterni ndr) la Reliquia della Sacra Spina di Giffoni Valle Piana e pronuncerà una preghiera per tutti gli ammalati. Poi percorrerà dall'ospedale, le strade di Mercatello, Pastena, Torrione, Corso Garibaldi, via Roma e infine via Duomo: alle 15, è prevista una preghiera nella Cattedrale, nell'ora della morte di Gesù. Bellandi, da solo, chiederà al Signore di liberarci da questa pandemia.
La storia della Sacra Spina
La Sacra Spina è una Reliquie delle più importanti della cristianità e viene conservata a Giffoni Valle Piana, dove è oggetto di un'antica devozione. La Spina Santa, è stata staccata dalla corona che cinse il capo di Cristo sulla Croce ed è giunta nel cuore dei Monti Picentini nel medioevo. Conservata per secoli a Costantinopoli dove l'aveva portata Santa Elena, la corona venne trasferita a Parigi il 2 agosto del 1239 da Luigi IX. Una delle sue spine, alla fine del 300, venne donata da Carlo IV a Leonardo De Rossi che la portò al suo paese natale: Giffoni. Padre Leonardo De Rossi da Giffoni fu una figura notevole della Chiesa del XIV secolo. Francescano, professore dello studio generale di S. Lorenzo Maggiore a Napoli e dell'Università di Cambridge, venne eletto Ministro generale dell'Ordine dei Frati Minori dal capitolo di Tolosa del 1373. Operò durante lo scisma d'occidente e venne nominato Cardinale dall'antipapa Clemente VII, titolo di cui fu poi spogliato da Urbano VI che , anni dopo, lo avrebbe confermato nel cardinalato. La Spina Santa è stata custodita nel convento di San Francesco fino al 1808, anno della sua soppressione, dopo pochi mesi dalla quale venne affidata alla Chiesa dell'Annunziata che la custodisce ancora oggi.