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Cronaca

Tagli ai Patronati, il Cepa boccia la legge di Stabilità: scatta la protesta

In attesa di essere ricevuti dalla presidente della Camera Laura Boldrini i rappresentanti di Acli, Inas Cisl, Inca Cgil ed Ital Uil organizzano un sit in dinanzi la sede dell'Inps contro il Governo

Esplode la rabbia dei lavoratori del Cepa (Centro Patronati) di Salerno che raggruppa i patronati di Acli, Cgil, Cisl e Uil che, in attesa di essere ricevuti dalla presidente della Camera Laura Boldrini, hanno organizzato per mercoledì 9 dicembre, dinanzi l’ingresso della sede Inps di Corso Garibaldi, un sit in per protestare contro i tagli ai patronati che il Governo Renzi ha previsto nell’ultima legge di Stabilità. Al presidio, che distribuirà materiale informativo della Campagna#iocimettolafaccia #xidiritti, parteciperanno soci, iscritti, promotori sociali ed assistiti chiamati a raccolta dalle organizzazioni promotrici, per simulare un giorno di ordinaria richiesta di tutela all’indomani della possibile chiusura degli enti di Patronato a seguito appunto dei tagli.

“La mobilitazione, che durerà l’intera mattinata, mira a coinvolgere tutti i cittadini, per evitare che – spiegano gli organizzatori - vengano intaccate le tutele previdenziali e socio-assistenziali garantite gratuitamente dai patronati ed impedire il licenziamento di migliaia di operatori, che solo nel 2015 hanno servito oltre 70mila persone. Preoccupazione, che i patronati condivideranno anche con la Direzione generale Inps di Salerno, a cui sarà consegnato formalmente il documento della campagna”. A Salerno l’iniziativa ha registrato la formale adesione, per condivisione d’intenti e di azione, dei Patronati Sias di Mcl, Enasc, dell’Unsic e Labor “tutti accumunati dall’insolito destino, a cui il Governo li proietta. Invitati, a portare sostegno alla protesta, anche le deputazioni salernitane di Camera e Senato, che i Patronati d’Italia, si augurano di avere dalla loro parte nel sostenere le loro ragioni. I promotori sottolineano che la riduzione dei fondi danneggerebbe in maniera letale l’attività, costituzionalmente prevista”.

Per questo il Cepa chiede al Governo di “mantenere l’impegno, assunto lo scorso anno, quando ridusse i fondi di 35 milioni di euro e di sottoporre il sistema-patronati ad una profonda riforma, orientata a valorizzare le professionalità e la trasparenza”.
 

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