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Cronaca

Terrorismo, Ouali viveva a Montecorvino con un immigrato irrintracciabile

Nel corso dell'interrogazione si è avvalso della facoltà di non rispondere. L'algerino, ad ogni modo, comparirà il prossimo 1° aprile davanti alla Corte d'Appello di Salerno: lì verrà deciso in merito alla sua estradizione in Belgio

Continuano senza sosta le indagini della Procura e della Polizia di Salerno su Djamal Eddine Ouali, l’algerino di 40 anni arrestato sabato scorso davanti alla chiesa del Sacro Cuore di Bellizzi con l’accusa di essere uno dei membri di un’organizzazione criminale dedita alla falsificazione di documenti per terroristi implicati nelle stragi di Parigi e Bruxelles. L’uomo, che nella giornata di ieri si è avvalso della facoltà di non rispondere, si è scoperto che viveva da circa due mesi in un appartamento  in località Condolizzi, precisamente in via Luigi Calabritto nel comune di Montecorvino Pugliano insieme ad un ragazzo marocchino, Mustafà El Melik, che ora sarebbe ricercato dalla forze dell’ordine. In questo momento, però, non si trova nella Piana del Sele ma è in giro perché lavora nel mondo del commercio e quindi spesso è lontano da casa. Ma gli inquirenti starebbero cercando anche la moglie dell’algerino di cui si sarebbero perse le tracce.

L'algerino, ad ogni modo, comparirà il prossimo 1° aprile davanti alla Corte d'Appello di Salerno: lì verrà deciso in merito alla sua estradizione in Belgio.

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