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Cronaca

Piazza della Libertà, spunta una terza inchiesta: ventidue indagati

Lo ha anticipato il blog "L'altra guancia - giustizia senza censura": ventidue gli indagati con accuse che vanno dal falso in atto pubblico al peculato e alla turbativa d'asta. Si tratta di Vincenzo De Luca, il vice Eva Avossa e gli assessori di allora

Spunta una terza inchiesta su Piazza della Libertà: riguarda la variante da otto milioni del Comune di Salerno deliberata il 16 febbraio del 2011. Lo ha anticipato il blog L'altra guancia - giustizia senza censura. Ventidue gli indagati con accuse che vanno dal falso in atto pubblico al peculato e alla turbativa d’asta. Si tratta di Vincenzo De Luca, il vice sindaco Eva Avossa e gli assessori di allora Alfonso Buonaiuto, Luca Cascone, Franco Picarone, Mimmo De Maio, Augusto De Pascale, Ermanno Guerra e Enzo Maraio, accusati di falso in atto pubblico per l’approvazione della variante.

Quegli otto milioni furono stanziati dal Comune per la presenza di acqua nel sottosuolo: sotto quell’area scorre il torrente Fusandola, il cui corso è stato deviato, e sono stati necessari interventi di impermeabilizzazione. Secondo la Procura, tali interventi sarebbero stati attivati già prima della variante. Gli inquirenti sospettano poi che anche alcuni tecnici abbiano falsato gli stati di avanzamento dei lavori, insieme ai due costruttori della Esa. Secondo la Procura, inoltre, non è escluso il turbamento delle gare per la realizzazione del “Fronte Mare-Area e Piazza S. Teresa“ e per la posa in opera della pavimentazione. Tra le ipotesi di accusa, anche il presunto peculato per la liquidazione di un progetto. La variante, dunque, avrebbe fatto incassare alla Esa costruzioni gli 8 milioni, ma, secondo gli accertamenti della Finanza, di quei soldi, nei conti della ditta, non vi è alcuna traccia.

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