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Cronaca

Il martedì nero dei trasporti: i sindacati proclamano lo sciopero, disagi per i pendolari

E' stato fissato e confermato l'1 giugno lo sciopero nazionale di 24 ore nel trasporto pubblico locale. La nuova protesta è stata proclamata dalle sigle sindacali Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti, Faisa Cisal, Ugl Fna e fa seguito agli scioperi precedenti, indetti l'8 febbraio e il 26 marzo scorsi

Il martedì nero dei trasporti è ormai alle porte: è stato fissato (e confermato) l'1 giugno lo sciopero nazionale di 24 ore nel trasporto pubblico locale. La nuova protesta è stata proclamata dalle sigle sindacali Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti, Faisa Cisal, Ugl Fna e fa seguito agli scioperi precedenti, indetti l'8 febbraio e il 26 marzo scorsi.

I dettagli

Lo sciopero è di carattere nazionale: si blocca il trasporto su gomma, si prevede adesione massiccia a Salerno e provincia. Sono garantiti i servizi minimi essenziali: significa che gli autobus transiteranno dalle ore 6 alle 9 e dalle ore 13 alle 16. "Non ci saranno autobus in circolazione - ribadiscono i sindacati - fino alle ore 6 e dalle ore 16 a mezzanotte". Non mancheranno, dunque, i disagi per gli utenti di Busitalia, Sita e delle altre aziende di trasporto pubblico locale (circa cinquanta). Lo sciopero non è esteso al trasporto su ferro: circolazione regolare per treni e metropolitana leggera.  "Sempre il 1 giugno - annunciano le organizzazioni sindacali - sarà organizzato, a sostegno dello sciopero di 24 ore, anche un presidio a Roma, dalle 10 presso il Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili, per portare all'attenzione del Governo le responsabilità delle rappresentanze delle aziende, Anav, Asstra e Agens oltreché delle circa 900 aziende interessate. Sono responsabili di non voler riconoscere il diritto al rinnovo del Contratto Collettivo Nazionale lavoratori nonostante, con i diversi provvedimenti legislativi che si sono susseguiti per fronteggiare gli impatti negativi della pandemia sulla domanda di mobilità, siano stati stanziati in favore delle aziende circa 2,8 miliardi di euro, a copertura dei mancati ricavi derivanti dalla vendita dei titoli di viaggio. Rivendichiamo con forza per autoferrotranvieri e internavigatori il legittimo diritto al riconoscimento economico relativo al triennio 2018-2020 e al rinnovo del contratto, scaduto. Inoltre si deve procedere ad un reale ammodernamento delle norme contrattuali, per superare bassi salari e garantire salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, unitamente al miglioramento della conciliazione dei tempi di vita e di lavoro, anche attraverso una profonda riforma del settore, che favorisca le aggregazioni delle aziende esistenti, per uno sviluppo del settore che elimini diseconomie, inefficienze, sprechi, aumentando la qualità del servizio e del lavoro".

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