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Cronaca Centro / Piazza Vittorio Veneto

Legambiente: "I PM10 vicino le fonderie sono 5/8 volte superiori al resto della città"

Si è tenuta oggi la conferenza stampa di saluto del Treno Verde di Legambiente che si è trattenuto a Salerno dal 22 al 24 marzo 2016. Durante la conferenza sono stati presentati i dati relativi ai monitoraggi effettuati dai tecnici dell'associazione

Si è tenuta oggi la conferenza stampa di saluto del Treno Verde di Legambiente che si è trattenuto a Salerno dal 22 al 24 marzo 2016. Durante l'incontro sono stati presentati i dati relativi ai monitoraggi effettuati dai tecnici dell'associazione ambientalista sulle polvere sottili presenti nell'area cittadina. Particolare attenzione è stata data ai valori monitorati nell'area delle Fonderie Pisano. Anche se i i valori di inquinanti registrati dai tecnici di Legambiente non sono comparabili con quelli normativi di riferimento per il PM10 i dati sono preoccupanti. La concentrazione delle polveri sottili nella zona industriale a nord della città, infatti, risultano dalle 5 alle 8 volte superiori ai dati registrati in altre zone di Salerno. "Questo - spiegano dall'associazione - nonostante le giornate fossero caratterizzate da pioggia e vento, classici alleati per la dispersione dello smog". Sono stati, poi, monitorati anche i valori di inquinamento acustico che, quasi sempre, hanno superato i limiti imposti dal piano comunale.

Alla conferenza stampa di questa mattina hanno preso parte Rossella Muroni, presidente nazionale di Legambiente, Michele Buonomo, presidente Legambiente Campania, Elisa Macciocchi, presidente circolo Legambiente Salerno. Era presente anche Gerardo Calabrese, assessore all’Ambiente del Comune di Salerno. “Nonostante pioggia e vento, condizioni che di norma aiutano a disperdere gli inquinanti, i dati registrati dai nostri tecnici confermano una criticità molto elevata nella zona industriale nei pressi delle Fonderie Pisano – ha commentato Michele Buonomo - Una situazione già monitorata con attenzione dall’Arpac e che ha fatto registrare dall’inizio dell’anno ad oggi 10 superamenti dei valori limite previsti dalla legge. Le Fonderie Pisano non rappresentano più un problema tecnico ma di decisione politica. È ormai accettata l’ineluttabilità della delocalizzazione, perché quell’area è ormai è parte integrante del tessuto urbano. L’unica cosa da stabilire, e in tempi brevissimi, è la delocalizzazione che deve avvenire necessariamente in un’area industriale. Una scelta che consentirebbe anche la possibilità di un ammodernamento dell’impianto per garantire la salubrità sia degli stessi lavoratori che dell’ambiente circostante. È tempo di risolvere definitivamente questa vertenza nell’interesse della collettività e della salute pubblica”. “Occorrono sempre più controlli in città per garantire la qualità della vita dei cittadini – ha spiegato Elisa Macciocchi – Non basta una sola centralina urbana a fronte di un variegato tessuto urbanistico che vede convivere le zone costiere e di lungomare, le zone collinari e pedemontane, zone industriali, zone portuali, tracciati ferroviari e autostradali, il tutto concentrato in una relativamente piccola porzione di territorio. Il monitoraggio del Treno Verde esamina inoltre anche un’altra componente importante dell’inquinamento presente nelle nostre città, quella del rumore, spesso sottovalutata ma che ha conseguenze sul benessere e sulla qualità della vita e sta diventando sempre più una minaccia per la salute pubblica. A Salerno su cinque punti su sei monitorati i valori di decibel hanno raggiunto livelli più alti di quelli consentiti dal piano di zonizzazione acustica. Primo imputato resta il traffico, per questo ribadiamo la necessità di ripensare la mobilità in città” conclude la presidente di Legambiente Salerno.

“Le città possono e devono dare un contributo fondamentale alla sfida del clima - ha commentato Rossella Muroni - ma è necessario un cambio radicale delle scelte urbanistiche da parte dei Comuni, per mettere in sicurezza le aree più a rischio, fermare il consumo di suolo, riqualificare gli spazi urbani, le aree verdi e gli edifici, con l’obiettivo di diminuire le concentrazioni di inquinanti e smog nelle nostre città. Servirebbe però soprattutto una visione strategica del futuro energetico del Paese, un piano per portare il nostro Paese fuori dall’era dei fossili e verso un futuro fatto di rinnovabili così come ci siamo impegnati a fare firmando l’Accordo di Parigi al summit della Cop 21. Un sistema, quello delle rinnovabili, fatto oggi di 850mila impianti da fonti rinnovabili presenti nei comuni italiani, che da lavoro a 60mila persone con una ricaduta economica pari a 6 miliardi di euro. Per questo al referendum del 17 aprile è fondamentale andare a votare e votare Sì per ribadire al Governo che il futuro dell’energia non passa dalle trivelle e dalle fonti fossili ma dalle rinnovabili e dall’innovazione, nell’interesse delle famiglie e del clima” ha concluso la presidente nazionale di Legambiente. I monitoraggi nella città di Salerno sono stati effettuati nella giornata del 22 marzo in 6 diversi Hotspot: via dei Greci (107,8 microgrammi/mc), via della Partecipazione (69,7 microgrammi/mc), lungomare Trieste (10,6 microgrammi/mc), via Porto (14 microgrammi/mc), corso Vittorio Emanuele II (65,9 microgrammi/mc) e via Vernieri (18,4 microgrammi/mc)

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