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Cronaca

Università: dibattito sulla "Lovegiver" l'assistente sessuale per disabili

La figura professionale, in attesa della legge per normarla, avrebbe il compito di aiutare i disabili, sia fisici che pischici, ad avere esperienze per vivere pienamente la loro sessualità troppo spesso limitata dalla loro condizione

Si è tenuto ieri, presso l'Università di Salerno, il seminario didattico sulla figura della Lovegiver, l'assistente sessuale per persone affette da disabilità. La figura professionale, in attesa della legge per normarla, è già in fase di sperimentazione in Toscana ed Emilia Romagna ed avrebbe il compito di aiutare i disabili, sia fisici che pischici, ad avere esperienze per vivere pienamente la loro sessualità troppo spesso limitata dalla loro condizione.

Al dibattito, organizzato dal CSV di Salerno, ha partecipato Maximiliano Ulivieri che ha spiegato le difficoltà che i disabili provano anche ad esplorare da soli la propria sessualità: "La masturbazione è un tabù anche per i normodotati, immaginate cosa può significare per i disabili. Quando eravate ragazzini e iniziavate a provare le prime pulsioni, vi chiudevate nella vostra stanzetta. Io avrei anche potuto masturbarmi, ma come potevo chiudermi nella mia stanzetta?". Oltre ad Ulivieri ed a numerosi genitori di ragazzi disabili, tra i quali Enrico Pistilli, vicepresidente di Genitori della nostra famiglia, ha preso parte all'incontro anche Francesco Napoli, presidente della cooperativa sociale Capovolti, che si occupa di persone con disabilità psichica, che ha raccontato un episodio di un ragazzino disabile che seguiva. "Quando questo ragazzino ha iniziato a toccare le persone nelle parti intime - ha spiegato Napoli - io l’ho lasciato fare, nello stupore generale. Ed è stata proprio questa reazione non traumatica, di fronte all'espressione dei suoi bisogni, a far rivelare al giovane, dopo un percorso, di aver subito un abuso sessuale”. Un dibattito molto interessante, quindi, che ha posto l'accento su una realtà spesso ignorata dai più.

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