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Giovedì, 18 Aprile 2024
Cronaca Battipaglia

Violenza sulle donne a Battipaglia: tre arresti, fidanzatino dai domiciliari al carcere

Tra i vari, il caso del fidanzatino di Pontecagnano che in un solo mese è riuscito a passare dal divieto di avvicinamento alla parte offesa al carcere, percorrendo tutte le tappe intermedie e beccandosi pure una condanna ad un anno di reclusione

Ancora violenza sulle donne a Battipaglia. Tre gli arresti per violazione di ordinanze emesse nei confronti di mariti e fidanzati violenti. Non ce la fanno proprio a sopportare le ordinanze che prescrivono loro di non avvicinarsi alle loro vittime o a starsene lontano dalle case della famiglia.

Fortuna che i carabinieri non abbiano abbassato la guardia neppure nel periodo a cavallo del Ferragosto, eseguendo tre ordinanze emesse dall’Autorità Giudiziaria che ha dovuto prendere atto delle segnalazioni giunte dalle varie stazioni dell’Arma per donne che si sono ritrovate i loro ex ancora sotto casa nonostante fossero gravati da provvedimenti di allontanamento. Protagonisti, due mariti di Olevano sul Tusciano e Giffoni Valle Piana, finiti in carcere il primo ed ai domiciliari il secondo. Una vera e propria escalation di episodi dapprima violenti nei confronti di mogli e figli, reiterati, poi, nonostante l’adozione dei provvedimenti sempre più gravi (allontanamento dalla casa famigliare / obbligo di dimora in comune diverso / arresti domiciliari / custodia cautelare in carcere).

Tra i vari, il caso del fidanzatino di Pontecagnano, che ancora non si rassegna a vedersi respinto. In un solo mese è riuscito a passare dal divieto di avvicinamento alla parte offesa al carcere, percorrendo tutte le tappe intermedie e beccandosi pure una condanna ad un anno di reclusione per atti persecutori. E ieri, nonostante fosse ristretto agli arresti domiciliari, è stato pizzicato da una pattuglia del Nucleo Radiomobile della Compagnia dei Carabinieri di Battipaglia mentre aspettava un pullman per raggiungere la ragazza. Vistosi scoperto ha tentato di inscenare un malore facendosi portare al pronto soccorso. Tutto inutile: dopo la certificazione che la sua era una malattia immaginaria, i medici lo hanno riaffidato ai carabinieri che lo hanno direttamente condotto in carcere.

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