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Cronaca

Violenza sessuale a Santa Teresa, i due arrestati negano: molto ancora da chiarire

Come riporta La Città, l'uomo ha negato tutto, raccontando al gip Renata Sessa che quella sera si trovava a Pontecagnano

"Non c’ero, nella notte tra lunedì 16 e martedì 17 maggio, sulla spiaggia di Santa Teresa": è quanto ha detto Radouane Makkak, 38enne marocchino arrestato per aver stuprato una 31enne, nella sezione detenuti del “Ruggi” dove è ricoverato in seguito a una crisi epilettica. Come riporta La Città, l'uomo ha negato tutto, raccontando al gip Renata Sessa che quella sera si trovava a Pontecagnano. Lì si sarebbe sentito male e da lì, con il suo cellulare, avrebbe chiamato il “118”. Ma i carabinieri della compagnia di largo Pioppi l’hanno arrestato all’alba di martedì mentre si trovava nell’Audi della donna, nei pressi della Cittadella giudiziaria. Ha negato lo stupro anche Hassan Raziqi, il connazionale 40enne preso nel tardo pomeriggio di mercoledì in piazza della Concordia. Come si legge sul quotidiano, ad ogni modo, ciò che accadde la notte di lunedì 16 non è ancora chiarissimo. La 31enne dopo una serata con gli amici sarebbe uscita nuovamente in quanto non riusciva a dormire, perchè tesa per un esame a Roma. Sulla spiaggia di Santa Teresa, mentre stava leggendo, è stata avvicinato da un uomo che le ha chiesto qualche moneta e poi va via. Ma poco quest'ultimo sarebbe tornato con un amico e entrambi iniziano a chiacchierare con lei. Uno è ubriaco e le chiede soldi per comprare da bere. La ragazza tira fuori dalla borsa 50 euro. I due, dopo aver comprato delle birre, si rifanno vivi. «Lasciatemi in pace», dice la giovane che si avvia verso il mare. L’ubriaco la insegue, mentre l’amico cerca di farlo desistere. Nel frattempo la 31enne raggiunge l’area limitrofa a piazza della Libertà. La discussione nata tra i due stranieri non basta a farle percepire la situazione di pericolo: cerca di chiamare un amico, restando ferma su un muretto a fumare una sigaretta, ma il ragazzo non risponde, si legge sul quotidiano.

All’improvviso il marocchino ubriaco spunta dal buio, l’agguanta e la violenta. Anche il secondo avrebbe fatto lo stesso. Dopo essersi rivestita, la donna avrebbe invitato Makkak a fare un giro in macchina per farlo arrestare. Dopo aver girovagato senza meta, alle sei del mattino un amico della ragazza contatta il 112 chiedendo un intervento. Il ragazzo precisa di non aver compreso bene cosa stesse accadendo: la 31enne era stata poco chiara al telefono. Giunti nel parcheggio indicato, la 31enne era in lacrime, con il pantalone semi abbassato e lui aveva la cintura slacciata, i pantaloni parzialmente calati. La ragazza ha probabilmente alzato il gomito, forse ha anche acconsentito a bere con i due, senza immaginare che la situazione degenerasse. Ad ogni modo, i referti ospedalieri sono compatibili con una violenza, anche se si attende l’esito di ulteriori accertamenti. Ancora tanti gli interrogativi da chiarire.
 

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