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Cronaca

Why not, la Corte d'Appello di Salerno: "In Procura abusi ma reato prescritto"

Dagli atti non risulta manifestamente evidente che il fatto non sussiste o che gli imputati non avessero commesso i reati contestati o, ancora, che il fatto non costituisce reato o non è previsto dalla legge come reato

Ci fu abuso d’ufficio. Ma i reati sono stati dichiarati estinti in quanto prescritti e non essendoci i presupposti per un'assoluzione piena per la presenza di alcune criticità e irregolarità. E' quanto emerge dal contenuto delle motivazioni della sentenza della sezione penale della Corte di Appello di Salerno (presidente Massimo Palumbo, estensore Giuliano Rulli) chiamata ad esprimersi sul ricorso contro la sentenza di primo grado presentato dal sindaco di Napoli Luigi de Magistris, per l'avocazione e revocazione delle inchieste “Why Not” e “Poseidone” quando era pubblico ministero a Catanzaro.

Il processo

Il tribunale di Salerno aveva assolto ex l'ex procuratore aggiunto di Catanzaro Salvatore Murone, l'avvocato ed ex senatore Giancarlo Pittelli, l'ex sottosegretario alle Attività Produttive Giuseppe Galati, l'ex procuratore generale facente funzioni della Corte d'Appello di Catanzaro Dolcino Favi, e l'imprenditore Antonio Saladino. In particolare, il parametro utilizzato dai giudici d'Appello salernitani nel dichiarare la prescrizione è rappresentato dall'articolo 129 del codice di procedura penale: dagli atti non risulta manifestamente evidente che il fatto non sussiste o che gli imputati non avessero commesso i reati contestati o, ancora, che il fatto non costituisce reato o non è previsto dalla legge come reato. Insomma, non c'era evidenza dell'innocenza degli imputati che rispondevano di abuso d'ufficio. Il collegio, quindi, si è limitato a enucleare gli atti che sembravano sintomatici di uno sviamento della funzione giudiziaria perché diretti a favorire alcuni indagati. Con una pronuncia del genere, si lascia spazio ad un'azione di tipo risarcitorio, quindi, in ambito civile.

Il commento di De Magistris:

"La Corte d' Appello ha riconosciuto il reato di abuso di ufficio per l' allora Procuratore aggiunto di Catanzaro Salvatore Murone, il senatore Giancarlo Pittelli, il sottosegretario alle attività produttive Giuseppe Galati, il Procuratore generale facente funzioni di Catanzaro Dolcino Favi e l' imprenditore Antonio Saladino. Avete distrutto il mio difficile e complesso lavoro investigativo ma non avete distrutto la mia coscienza. Provo anche vergogna per tutti quelli che nelle Istituzioni in quegli anni, soprattutto nella magistratura, rimasero alla finestra a guardare lo spettacolo di deviazioni criminali senza precedenti. Se i criminali di Stato hanno vinto in quegli anni è stato anche per questa colpevole inerzia. Oggi, però, è come se mi sentissi di nuovo magistrato".

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